Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/76

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uando le dolci pioggie di Aprile hanno spento l’arsura di Marzo, rinfrescando ogni vena della terra con quel succo meraviglioso che ha la virtú di dare la vita ai fiori; quando zeffiro sfiora col molle soffio i teneri germogli in ogni bosco e in ogni pianura, e il giovane sole ha percorso la metà del suo cammino in Ariete; quando gli uccelletti si abbandonano ai loro canti, e dormono tutta la notte con gli occhi aperti (cosí vivamente li punge il risveglio della natura), la gente prova, allora, un vago desiderio di mettersi in moto; e i pellegrini1 vanno in cerca di straniere piagge, per visitare i santi miracolosi di qualche lontana