Pagina:Ciceruacchio e Don Pirlone.djvu/76

Da Wikisource.

capitolo secondo 69

Più esplicito, più energico è il Gualterio, il quale, quasi avesse preveduto le sottili insinuazioni dei gesuiti e dello Spada, come se avesse intuito che la espansione improvvisa e caldissima di sessantamila persone di ogni ceto e di ogni età sarebbe stata ridicolmente attribuita alle suggestioni e al magnetismo di un povero e allora oscurissimo avvocatuccio Gajani qualunque, scrive: «Chi vide e ricorda la sera dei 16 luglio1 1846, non può disconoscere due cose: che l’ardore universale non era nè fittizio, nè artificiosamente preparato: e che il Papa, concedendo l’amnistia, fece un atto, non solo bello ed onorevole, ma necessario. I cittadini perdonati, alle mene ed all’ingratitudine del quali si volle attribuire interamente quell’entusiasmo e quella febbre che produsse gli avvenimenti posteriori, erano tuttavia o nelle prigioni, o nell’esiglio; ma anche senza la loro presenza e cooperazione la possa delll’opinione era già grande, o piuttosto irresistibile. Io che certo non adulai, nè adulerò giammai le passioni, le follie, le iniquità di alcuno, debbo questo notare perchè alle esagerazioni dello spirito di parte non si faccia luogo. Questo atto, torno perciò a ripeterlo, che fu appresso si lungamente rimproverato al Papa, e forse in mille guise subdole od aperte a lui viene rinfacciato tuttavia, quasi cagione dei rivolgimenti del continente, non che della penisola Italica, questo atto che è senza dubbio il soggetto delle maledizioni del nemici della libertà anche nei giorni della fortuna e nella ebbrezza dei trionfi loro, era imposto al Papa dalla necessità; e quando anche non fosse stato, la rivoluzione si sarebbe senza esso ugualmente compiuta entro breve tempo

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

L’entusiasmo prodotto da quel decreto si propagò come elettrica scintilla per tutte le parti di Roma

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

L’entusiasmo era sempre crescente, ed il Papa non isdegnò tornare cosi per ben tre volte sul balcone a salutare e benedire il suo popolo. Spettacolo tutto nuovo era una benedizione papale,

  1. Anche il Gualterio, come il lettore vede, cade in equivoco sulla data della dimostrazione, che non il 16 a sera, ma il 17 a sera, avvenne.