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Giovanni Giuseppe Nicosia — Cinesi, scuola e matematica — Bologna, Italia — 2010


Da Wikipedia con licenza di libero uso I disegnini di linee e punti rappresentano numeri e quindi il disegno generale può essere decodificato in numerali indoarabi come:

4 9 2
3 5 7
8 1 6

Questo è appunto il quadrato magico del fiume Luò. Esso presenta notevoli simmetrie e regolarità:

— vi compaiono tutti i numeri naturali da 1 a 9 disposti in modo che, nelle righe e nelle colonne esterne numeri pari i dispari siano alternati;

— i numeri dispari cosituiscono una croce che richiama il segno numerale con cui nel disegno originale si rappresenta il 5 centrale;

— sommando due numeri che si trovino in caselle opposte rispetto al centro, come 4 e 6, 3 e 7, o 9 ed 1, si ottiene sempre 10;

— la proprieta più importante, tipica dei quadrati magici, è che sommando i numeri che compaiono riga per riga, colonna per colonna o lungo ciascuna delle sue diagonali si ottiene sempre 15 (la costante magica), che è il numero dei giorni di ogni mese del calendario solare tradizionale.


Quest’ultima caratteristica collega questo schema a significati di ordine cosmico, sistematicità e regolarità. Il controllo umano sulle acque è il trionfo di un ordine vantaggioso sulle caotiche potenze naturali ed è significativamente rappresentato con una simbologia ad alto contenuto matematico, la cui sintassi risiede nell’aritmetica. Cercando un corrispettivo nella cultura greca si può pensare ad Odisseo, che acceca e vince il Ciclope, forza bestiale ed incontrollabile anch’essa legata all’acqua (Polifemo è protetto da Nettuno), per mezzo del suo ingegno, della tecnica della produzione del vino, dell’inganno semantico legato al nome Nessuno e del gesto del fuoco (il palo infilzato nell’occhio viene rigirato così come si rigira strofinando il bastoncino sulla catasta di legnetti e pagliuzze per accendere il fuoco). Nel contesto cinese è, però, più esplicito il riferimento al ruolo preponderante della conoscenza scientifica e matematica, che serve effettivamente alla gestione dei flussi idrici, alla previsione delle piene ed alle canalizzazioni. È interessante notare che l’opera di canalizzazione delle acque dei grandi fiumi cinesi continua tuttora con i mezzi tecnici che le scienze contemporanee mettono a disposizione.

Le storie di Yu̇, personaggio che riunisce ingegno, tenacia e virtù civili, sono ricche di riferimenti numerici. Dato che al momento in cui partì per combattere le inondazioni era sposato da soli cinque giorni, decise di chiamare il figlio che la moglie attendeva con l’insolito nome di Qi (啟), che nel cinese dell’epoca significava 5. La leggenda mette in risalto che la sua avventura durò 13 anni, durante

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