Pagina:Commedia - Inferno (Buti).djvu/405

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   [v. 79-108] c o m m e n t o 361

ch’io sono, io fece 1 a me Giubetto; cioè luogo di giustizia delle mie case: imperò che quivi s’impiccò; e qui finisce la sentenzia litterale Ora è da vedere il testo con le allegorie e moralitadi.

C. XIII — v. 79-90. In questi quattro ternari l’autor nostro finge come, poi che tacette Piero dalle Vigne da Capova, Virgilio attese e poi confortò Dante che il domandasse; e però dice: Un poco attese; cioè Virgilio, poi che Piero dalle Vigne ebbe favellato quel che detto è di sopra, per vedere s’altro volesse dire, e poi; disse Virgilio: Da ch’el si tace; cioè da poi ch’elli non dice più alcuna cosa, Disse il Poeta; cioè Virgilio, a me; cioè Dante, non perder l’ora; del domandare; Ma parla, e chiedi a lui; cioè a Piero, se più ti piace; di sapere. Ond’io; cioè Dante, a lui; cioè Virgilio risposi: Domandal tu ancora 2; cioè tu Virgilio, come ài domandato infino a qui, Ch’io; cioè Dante, non potrei; domandarlo: tanta pietà; cioè dolor mosso da pietà, m’accora; cioè mi trafigge il cuore. Perciò ricominciò; Virgilio a parlare a Piero, dicendo: Se l’uom ti faccia Liberamente ciò che il tuo dir prega; cioè suso nel mondo, di renderti fama, Spirito incarcerato; in questa pianta, ancor ti piaccia Di dirne; cioè a noi, come l’anima si lega; cioè l’umana, In questi nocchi; cioè pruni canteruti, come nocchi, e dimme, se tu puoi; cioè, che non ti sia vietato, o se tu lo sai, S’alcuna; cioè anima, mai da tai membra dispiega; come sono queste di questi rami, e così domanda due cose; l’una come l’anima umana può stare in una pianta; e sussequentemente 3 se mai n’esce. Et è qui da notare questa moralità; che la sensualità di Dante era mossa a compassione della pena di Piero delle Vigne, e perciò dice a Virgilio; cioè alla ragione che sta contenta alla giustizia di Dio, che domandi di quel che creda che soddisfaccia alla sensualità, perch’ella sa bene che desidera di sapere la sensualità.
     C. XIII — v. 91-108. In questi sei ternari l’autor nostro finge come Pier delle Vigne rispose alle domande di Virgilio, dicendo così: Allor soffiò lo tronco forte; in che era l’anima di Piero; e questo finge, perchè la pianta non à strumento da poter parlare, onde per servare la poesi e per fare verisimile lo poema finge che quando parli, soffi et esca la voce per le rotture, e poi Si convertì quel vento; in cotal voce; come seguita: Brevemente sarà risposto a voi; a te Dante et a Virgilio. Quando si parte l’anima feroce; ben la chiama feroce: imperò che come fiera incrudelisce contra sè medesimo, Dal corpo, ond’ella stessa s’è divelta; e nota che l’anima sta legata nel corpo, mentre che l’uomo vive; ma quando l’uomo muore si scioglie

  1. C. M. feci a me Giubbetto;
  2. C. M. ancora Di quel che credi, ch’a me satisfaccia; tu Virgilio,
  3. C. M. sussequentemente si manifesta. Et è