Pagina:Commedia - Inferno (Buti).djvu/561

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c a n t o   xx. 517

127E pur iernotte fu la Luna tonda:1
      Ben ten dee ricordar, che non ti nocque
      Alcuna volta per la selva fonda.
130Noi andavamo e parlavamo introcque.2

  1. v. 127. C. M. E già iernotte
  2. v. 130. Sì mi parlava et andavamo introcque. — Introcque; intanto, dal
    latino inter hoc, fu adoperato eziandio dal maestro di Dante, e fuori di rima. E.

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C O M M E N T O


     Di nuova pena ec. In questo xx canto l’autor nostro tratta della quarta bolgia, nella quale si punisce il peccato dell’affatturazione o vero maleficio; e dividesi principalmente in due parti, perchè prima pone la pena che sostengono i dannati in quella bolgia, e nominane alquanti, nominati secondo li poeti; nella seconda nomina una femina che fu edificatrice della patria di Virgilio; cioè di Mantova, quivi: E quella che ricuopre ec. La prima si divide in sei parti, perchè prima l’autor pone l’entramento alla materia; nella seconda, che gente trovasse, quivi: E vidi gente ec.; nella terza induce lo lettore a scusa della sua compassione, e come Virgilio lo riprende, quivi: Se Dio ti lasci ec.; nella quarta, come Virgilio li dimostra e nomina alquanti di quelli dannati, e prima Anfiarao, quivi: Drizza la testa ec.; nella quinta, come li dimostra Tiresia, quivi: Vedi Tiresia ec.; nella sesta, come li dimostra Aronte, quivi: Aronta è quel ec. Divisa la lezione, è da vedere la sentenzia litterale. Dice adunque così:      A me Dante conviene fare versi di nuova pena, per dare materia al canto xx della prima canzone, ch’io Dante sommersi al fondo dell’inferno; et aggiungne che gli 1 era tutto disposto a riguardare nello scoperto fondo della quarta bolgia, il quale si bagnava d’angoscioso pianto: et allora dice che vide venir gente per lo vallon tondo, tacendo e lagrimando al passo, pianamente, come vanno le letane in questo nostro mondo. E dice che come il viso scese più basso in verso loro, maravigliosamente gli parve ciascuno essere travolto di quelli dannati, ch’erano quivi, tra il mento e il principio dello imbusto 2: imperò che il volto era tornato alle reni e convenia loro an-

  1. Gli per egli, aferesi comune al popolo fiorentino. E.
  2. Imbusto; parte del corpo dal collo alla cintola. Fu anche adoperato da frate Guidotto da Bologna « col capo divelto dallo imbusto » Fior. Ret. - E.