Pagina:Commedia - Inferno (Buti).djvu/779

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c a n t o    xxix. 735

49Fossero in una fossa tutti insembre;1
      Tal era quivi, e tal puzzo n’usciva,
      Qual suol venir delle marcite membre.2
52Noi descendemmo in su l’ultima riva
     Del lungo scoglio, pur da man sinistra,
      Et allor fu la mia vista più viva
55Giù ver lo fondo, dove la ministra3
      Dell’alto Sire, infallibil Giustizia,4
      Punisce i falsator che qui registra.5
58Non credo che a veder maggior tristizia
      Fosse in Egina il popol tutto infermo,
      Quando fu l’aere sì pien di malizia,
61Che li animali infino al picciol vermo
      Cascaron tutti, e poi le genti antiche,
      Secondo che i poeti ànno per fermo,
64Si ristorar di seme di formiche;
      Ch’era a veder per quella oscura valle6
      Languir li spirti per diverse biche.
67Qual sopra il ventre, e qual sopra le spalle
      L’un dell’altro giacea, e qual carpone
      Si trasmutava per lo tristo calle.
70Passo passo andavan sanza sermone,
      Guardando et ascoltando gli ammalati,
      Che non potean levar le lor persone.
73Io vidi due seder a sè poggiati,
      Come a scaldar s’appoggia tegghia a tegghia,
      Dal capo al piè di schianze maculati:7

  1. v. 49. Insembre; insieme, dall’insimul dei Latini, cambiato il secondo i in e, e lu ed l in b ed r con un‘e in fine. E v. 51. C. M. dalle marcide membre.
  2. v. 51. membre. Nel plurale e in verso e in prosa rinviensi con tre terminazioni; membra, membre, membri. E.
  3. v. 55. C. M. Giù verso il fondo là dalla ministra
  4. v. 56. C. M. Dell’alto Sire, ineffabil Giustizia,
  5. v. 57. C. M. il falsador
  6. v. 65. C. M. quella scura
  7. v. 75. C. M. di sangue maculati: