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298 INFERNO. — Canto XVII.

stotile in lo quinto dell’Etica e in lo primo della Politica; la moneta principalmente è trovata per fare le commutazioni, cioè travasamenti di dominio di cose, è per ciò che lo primo e principale uso della pecunia è lo suo consumamento, perchè s’io presto uno grosso ad uno e a lui lo dimando, elli me ne può rendere un altro e non quello che li prestai, e non acquisto perciò alcuna ragione sovra esso. E perciò che la pecunia è simile di quelle cose che non è partito l'uso dal dominio, è illicito a domandare oltre la sorte alcuna cosa. E questa è la ragion naturale perchè l'usura è peccato e ingiustizia.

Abbiamo eziandio per autorità de’santi che l'usura è peccato, sicome è scritto in Esodo XXII: si pecuniam mutuo dederis populo meo etc.; ed in Psalmo si dice: qui pecuniam suam non dcdit ad usuram etc; ed in Ezechiel profeta XVIII: qui usuram non acceperit etc. Isaias LVI: quod antem in premium permittitur fœnerans, sicut gentibus multis etc. Sichè chiaro appare sì per autorità come eziandìo per naturali ragioni che l'usura è peccato, perchè per essa non solo si pecca contro lo prossimo, ma eziandìo si pecca contra lo naturale ordine che è ordinato da Dio; e però la pone l’autore1 in quelli che offendono contra l'ordine di Dio.

Alla seconda cosa, che proposta fue di notare, è da sapere che è a volere bene e perfettamente cognoscere una cosa, si vuol sapere donde nasce, e onde è lo suo esordio e cominciamento: e perchè della fraude dee essere la presente enunciazione, è da sapere e invenire dov’è lo suo principio e da che ella dipende.

Ell’è da sapere che sicome in le scienzie speculative è uno ordine, tutto lo simile è in le virtudi pratiche; e sicome può essere difetto in la speculazione avanti provenire in vera scienzia, tutto il simile può esser difetto in le agibili, overo operabili cose a non provenire in atto di virtude. La scienzia è dritta ragione delle intellettuali cose. E può peccare questa scienzia in due modi: l' uno modo è ch’ella tenda e drizzisi ad una falsa conclusione, la quale appaia e non sia, come ad estimare che una cittade sia maggior che 'l corpo della luna, la quale stimagione apparirebbe alli più. L’altro modo è che la scienzia tenda ad alcuno fine o vuoi buono o vuoi rio, ma drizzasi ad esso per mezzi non veri, come per sillogismi falsi, sicome sono lo peccare de’sillogismi, in XIII fallacie che sono scritte il libro delli Elenchi del Filosofo. Tutto il simile è in le virtudi pratiche, che in la prudenzia che è dritta ragione delle operabili cose, sì si può fallare, overo peccare in due modi. L’uno modo quando l'operare è dritto, ordinato a falso fine, ma hae apparienzia di bene, sicome quelli che hanno che felicitade sia in le cose temporali, che tendono li suoi atti tutti a quel fine, e questo è errore di non cognoscere lo perfetto essere; ed è appellato questo atto prudentia carnis, e togliendola absolute per quel che è

  1. Qui continua »Or l'autore, siccome apparirà nel testo, ne punisce alcuni grandi e nominati usurarii, e guarda a far menzione d’essi di diverse parti, acciò che come vuol sia fallo, l'auditore ne possa prendere esemplo: ma si vede ch'è interpolamento tolto da nota maiginale.