Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/438

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302 INFERNO 36. Io e' compagni eravam vecchi e tardi, Quando venimmo a quella foce stretta Ov' Ercole segnò li suoi riguardi, 37. Acciocché 1' uom più oltre non si metta. Dalla man destra mi lassai Sibilia, Dall'altra già m'avea lasciata Sefta. 38. « frati (dissi), che per cento milia » Perigli siete giunti all'occidente; » A questa tanto picciola vigilia 39. » De' vostri sensi, eh' è del rimanente, » Non vogliate negar 1' esperienza, » Diretro al Sol, del mondo senza gente. 40. » Considerate la vostra semenza : » Fatti non foste a viver come bruti, » Ma per seguir virtute e conoscenza, » 36. (L) Tardi d'anni. — Foce di Gibilterra, — Riguardi: limiti. (SL) Tardi .Ed., Vili: Tivda pelu... seneutui S-^inint: Tardi per la vecchiezza. — Rigmrdi. DetU iu Romai^ui, noia il Feriioari, i termini che dividono i cim )i , o pali, o co- lonne lungu la via; forse a guardia de' limi' i. (F) Foce. Pietro: Procedendo venit ad G t.ieè innd m siloetdrci ul- tra Hi<piniain tn Oxidfnfiun, a qai- bus mare iltud diàiar G iflitanuni, uhi pnruo ab Od-ano n,aii linen apcrUur fine Baeticae prooiuciae 'n- rifnentK Earop m ab Africa... Ibi po^U't Uercideicolunma', 4gnificim- tea ibi evse finem ten-ae hab-t'ibi^ii, Sohno: Cdpe et Abyl-i tnonUbui, qiioi dicunt colu^r-nas Herculis. 37. (L) Sibilla: Sivijriia. — Setta: Ceuta in Aficu sullo stretto. (SL) Sibilia: Villani. — Setta. Anco l'Ariosto — L'isciai /l'In., Il: Po<ite< .. Re isti a tergo. 38. (L» Frili: frau'lli. — Milia: mille. — Picr.iola: la vita ò txeve vieilia alsjriiio drlla morte. AH.» viti che rimane non negale l'esperienza degli finliooril. (SLt Milia Dii^evasl allora. Pi- radiso, XXVl. Per num^^ro in.leler- minato. Psal., XG, 7 : Cadeni a la- tere tuo milieu et dccern miilia a dex- tri$ tuis ; ad te autem non appro- pinquabit. — Perigli Luoan.^ I : Bel- lorant, , odi , qui »,iUe pencula M irlts M'^.cuin , ai'., exp rti , decimo j irmnncitis anno — Viijilia 'Ma., I: sodi (n'que emm ignari itu-nus ante malorum) . Par rarios ca<ui, per tot diicrimina rerum, Teaai'fius in Litiam .. Barate et vosmet rebus servate secundi'i. 39 (L) Diretro: oltre a dove il sol cad^, : seguendo il suo corso d' o- riente a o<'cidente (SLi jRtY/a/ienfe. Lat. : Reliqui est —• G^nte Purg., I. 40 iL) Seiienza umana. — ConO' scenza: scieaza (-L) Semenza- AZn., Vili : sale g^nte Dsitm — F itti Vtice bi- blica. — Conoicenza. E nel Convivio. (F) Bruti. Som : GU animali bruti che hanno natura soltanto sen- sibile, non possono pervenire al fine della razionala natura. Cnnv. .• Vi- ve- e neW uomo , é, ragione usare. Altrove: E non si parte datVuio della ragione chi non ragiona ti fine della sua n'a. — Conoccnza Som.: Gli enti non cono<ccnii non hanno chu le forine lo>o, ma il cnnoxcente e nato ad ave' e la jorma alireù di afro oggetto, perchè l' idea 'lei co- nosciuto ènei conoicente. Però la na- tura dell'ente couoKente è più ampia La forma è riilretta dalla materia ; onde le forme piit sono immateriali