Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/494

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358 INFERNO \ I FALSATORI DI PERSONE, DI MONETA, DI PAROLE. Il Canto incomincia con lunghi accenni a due passi delle Metamor- fosi : r uno quasi tradotto e con molta efficacia , l'altro compendiato in parole d'abbondante pietà e di schiettezza potente. 1 lamenti d'E- cuba in Ovidio in mezzo allo scintillar dell' ingegno , hanno calore verace d'atlelto : e, comparata alle aride superfluità di certi moderni, la sua soprabbondanza feconda, apparisce quasi maestrevole parsimo- nia (1). E così nella morte di Polissena son tratti di natura veri , e però di vero poeta. Anco a Mirra accenna Dante, che nelle metamor- fosi ne aveva letto i lungamente e quasi castamente narrati amori (2) ; ed egli nella lettera a Arrigo chiama Firenze Mirra scellerata ed em- pia, la quale s' infiamma nel fuoco degli abbracciamenti del padre. Mirra falsilica sé in altri; Gianni Schicchi, llorenlino, altri in sé. E Dante altrove accusa di falso i suoi Fiorentini marchiando que'che ar- rossan per lo staio, cioè che falsificarono le misure pubbliche (3), e alludendo amaramente a' tempi antichi che era sicuro il quaderno e la doga (4). Caco corre affocando i dannati : un diavolo sta alla posta a passarli a hi di spada: qui le ombre mordono. I contraffatorl di persone mordono, quasi per vendicare un sull'altro l' inganno teso ad altrui, e stracciare co' denti [a maschera che li copre ; gli alchimisti giacciono marcidi; i menzogneri a tradimento e a calunnie, febbrici- tanti e fumanti fumo puzzolente, per significare la calunnia e la bu- gia^insidiosa che dà al capo a chi la cova, e che si manifesta col mal'o- dore che sparge di sé ; i falsatori di moneta , idropici , per indicare dice Pietro , la voglia insaziabile e il sozzo affetto. Orazio così para- gona l'avaro all'idropico: Crescit, indulgens sihi, dirus hydrops. Nec sitim pellit, nisi causa morbi Fugerit venis, et aquosus albo Corpore languor (5). L'Ottimo cerca corrispondenza tra l'incomodo umore dell'idropico, e la dannosa materia del falsario. Putrescere faciat /"e- mur tuvm, et tumens uterus tuus disrumpatur (&)... Infialo ventre computi e.i::'t femur (7). Strana ma evidente é l' imagine del liuto dal ventre grosso e dal collo esile; e rammenta quel di Lucano (8): Ipse latet peniluSj congesto corpore mersus. {{) Met., XIH. (5) Carni., Il, 2. (2) Mei., X. (6) Nura., V. 21. (3) Par., XVF. (7) Num., V, 27. (4) Purg., XII. (8) Phars., IX.