Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/131

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trebbe al fuoco, se non manifestasse queste insidie. Disse allora Muzio: Or vedi come li Romani, che tegnano la gloria essere grande, riputano vile lo suo corpo; et essendo quine in su uno altare acceso lo fuoco per lo sacrificio, misse la mano ritta nel fuoco e tennevela tanto ch’ ella arse. Et allora lo re alienato per lo miraculo e sceso di sedia, nel fe cessare e disse che li perdonava, dicendo: Va con Dio, che tu se 1 stato più crudele contra di te che contra di me: se tanta virtù fusse in te per la patria mia, io ti terrei meco, ora che ài usato la ragione della guerra contra di me vollio che sii libero per la tua virtù; e così comandò che li fusse perdonato. Et allora Muzio disse a re: Poi che se stato benivolo a me, io non vollio essere ingrato a te: sappi che noi siamo 300 giovani iurati d’ucciderti, et io sono lo primo; e benchè sii campato da me, impossibile è sicchè campi delle mani delli altri; e però io ti manifesto questo segreto, perchè ti provegghi. Allora lo re Porsenna prese partito di far pace coi Romani e partirsi dallo assedio, e questo Muzio fu poi detto Scevola, perchè ebbe meno la mano: imperò che, benchè fusse tirato del fuoco, tanto ve l’aveva tenuta salda ch’ell’era arsa; e però dice: alla sua man severo; cioè tanto iusto che fu detto crudele: severità è iustizia sensa misericordia. Ecco che l’autore par che vollia come per vendetta, che la mano ritta avea errato, Muzio la mettesse nel fuoco o per mostrare la sua costante volontà. Cosi; ecco che adatta li esempli detti di santo Lorenzio e di Muzio, l’avria ripinte; cioè la voluntà intera quelle donne, per la strada; per la quale s’andava al munisterio, Onde; cioè dal qual monisterio, eran tratte; cioè erano state tirate, come fuoron sciolte; cioè come furon libere dalli sforzatori. Ma così salda vollia; cioè così soda voluntà, come fu quella di santo Lorenzo e di Muzio, è troppo rada; cioè si truova troppo rade volte. E per queste parole; disse Beatrice a Dante, le quali io t’ò detto, se ricolte L’ài come dei; cioè come tu dei averle ricolte, è l’argomento casso; cioè 2 lo quale facesti di sopra, Che; cioè lo quale argomento, t’aria fatto noia; cioè arebbe fatto noia a te Dante et impacciatoti, ancor più volte; oltra questa; ma oggimai non ti potrà fare più noia, perchè se dichiarato che nel bene la voluntà conviene essere intera, altremente non merita: imperò che è parola di Cristo: Non qui inceperit; sed qui perseveraverit usque in finem, hic salvus erit; e però colla forza conviene essere la voluntà costante sì che, cessata la forza e tornata la possibilità, si ritorni nel ben fare.

C. IV — v. 91-105. In questi cinque ternari lo nostro autore

  1. Se ; persona seconda del presente dall’infinito sere; oggi meglio se’ o sei. E.
  2. C. M. cioè l’ argomento, che facesti di sopra, vano et annullato, Che;