Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/515

Da Wikisource.
     [v. 70-93] c o m m e n t o 503

sussidi che dovea avere e dichiarassi altro dubbio che li mosse. E dividesi questa lezione tutta in parti cinque: imperò che prima finge che li dicesse li sussidi e refugi, che dovea avere dopo l’avversità; ne la seconda finge che elli lo confortasse e conchiudesse lo suo parlare, et incominciasi la seconda quine: Poi iunse ec.; ne la terza finge come elli mosse un altro dubbio al detto beato spirito sopra questa sua comedia, et incominciasi quine: Ben veggio, padre ec.; ne la quarta parte finge come lo beato spirito rispuose a la sua dubitazione, et incominciasi quine: La luce in che ec.: ne la quinta et ultima finge come soiunse lo detto spirito a commendazione di questa opera, et incominciasi quine: Questo tuo grido ec. Divisa la lezione, ora è da vedere lo testo co le esposizioni letterali, allegoriche e morali. Dice prima così: Lo primo tuo refugio, ec.

C. XVII — v. 70-93. In questi otto ternari lo nostro autore finge come messer Cacciaguida, poi che gli ebbe manifestato l’avversitadi, che dovea avere innanti che passasseno cinquanta mesi da questo tempo, nel quale finge avere avuto questa visione, li narra li sussidi e rifugi che dovea avere ne le sue avversitadi, dicendo così: Lo primo tuo refugio; cioè quello, al quale tu prima rifugerai dopo la tua partita di Fiorenza, e ’l primo ostello; cioè lo primo albergo, che tu prenderai per stallo fare, Serà la cortesia del gran Lombardo; questi sarà messer Bartolomeo della Scala da Verona, lo quale ricevette Dante in sua corte quando uscitte di Fiorenza, Che; cioè lo quale, in su la Scala 1 porta il santo uccello; cioè fa l’arme sua una scala bianca nel campo vermillio, et in su la scala una aquila nera, la quale chiama santo uccello, perchè è l’arma dello ’mperio, Ch’avrà; cioè la quale avrà, in te; cioè Dante, sì benigno riguardo; cioè sì benigno aspetto e sì benigna considerazione a la tua virtù, Che del fare e del chieder tra voi due; cioè tra lo detto messer Bartolomeo e te Dante, Pria sarà quel, che tra li altri; cioè uomini, è più tardo; cioè lo dare serà prima, che ’l chiedere: imperò che prima darà che tu dimandi, che li altri uomini, benchè siano signori, non fanno così; ma lassano addimandare assai volle innanzi che diano. Con lui; cioè con messer Bartolomeo, vedrai colui; cioè messer Cane fratello del detto messer Bartolomeo, che impresso fue; cioè lo quale ebbe impressione, Nascendo; cioè ne la sua natività, sì di questa stella forte; cioè de la influenzia del pianeto Marte, Che notabili fien l’opere sue; cioè del detto messer Cane. Non se ne son ancor le genti accorte; dice messer Cacciaguida a Dante, secondo che l’autore finge, che della virtù di messer Cane predetto nel 1300 anco non se n’erano accorte le genti, perchè era ancora garzone: però dice: Per la novella età; cioè del detto messer

  1. C. M. Scala; cioè nello scudo, dove è la scala, porta