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paradiso

E può egli esser, se gitì non si vive Diversamente per diversi ufici? No, se il maestro vostro ben vi scrive. 120 Ci venne deducendo insino a quici; Poscia conchiuse: dunque esser diverse Convien dei vostri effetti le radici. 123 Perché un nasce Solone, e altro Serse, Altro Melchisedech, e altro quello, Che, volando per l’aere, il figlio perse. 126 La circular natura, ch’è suggello Alla cera mortal, fa ben sua arte; Ma non distingue l’un dall’altro ostcilo. 129 Quinci addivien ch’Esaù si diparte Per seme da Jacob, e vien Quirino Da sì vii padre che si rende a Marte. 132 Natura generata il suo cammino Simii farebbe sempre a’generanti, Se non vincesse il provveder divino. 13 Or quel che t’era dietro t’è davanti; Ma perché sappi clic dite mi giova, Un corollario voglio che t’ammanti. Sempre natura, se fortuna trova Discorde a sè, come ogni altra semente Fuor di sua region, fa maia prova. 141 E se il mondo laggiù ponesse mente Al fondamento che natura pone, Seguendo lui, avria buona la gente. Ma voi torcete a la religione Tal che fu nato a cingersi la spada, E fate re di tal ch’ è da sermone: Onde la traccia vostra è fuor di strada.