Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/178

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paradiso

ne è lunga e str’tta qual nave: è penisola, ed a mezzogiorno ha il mar Tirreno, a settentrione l’Adriatico, ad oriente il Faro di Messina, e ad occideqte alti monti che la dividono dalla Gallia, e dalla Germania: per dirla in breve, ha la figura di uno stivale colla coscia e piede. Nella coscia è compresa la grande e forte provincia dì Lombardia; la Toscana e Roma formano il ginocchio, e così a poco a poco si estendono, o si restringono le altre di lei parti. Il regno di Carlo abbracciava quasi la metà (l’italia verso oriente avendo la Campania dove è Napoli capitale, Puglia, Sannio, Calabria, e molte altre provincie e quel corno d Ausonia e quella parte d’ Italia: Ausonia fu parte del Lazio dove è Roma, e dove furono tanti popoli latini; ma ora si prende per la intera italia, come per la Italia si prende il Lazio da molti poeti clic $ imborga che è popolata di Bari città stili’ Adriatico nota per san Nicolò di Gaeta città sul mare toscano così detta dalla nutrice di Enea et di rptona città nell’ estremo d’italia, quasi alla punta del corno la dove donde Tronto fiume presso Escolo fra Puglia e Marca e Verde altro fiume in cui furonogettate iercliquiedi Manfredi in mare sgorga si scaricano nel mare. Carlo Martello fu coronato re d’ Ungheria, vivente il padre, essendo morto il re Stefano senza figli. Descrive il regno di Ungheria da un solo famosissimo fiume, che nasce dalle Alpi germane, scorre dall’ Austria in Alemagna, in Ungheria, nella Mesia, e per altre terre barbare e lontane: riceve sessanta gran fiumi, e per sei o sette foci si scarica nel Ponto, o Mar Maggiore, quattro delle quali diconsi navigabili, le altre no. la corona fulgeami in fronte il diadema cingeami la fronte, quantunque certo Andreasio ungarese avesse occupato il regno di quella terra che I Danubio riga di quei regno bagnato dal Danubio, (letto altrimenti istro, poi che le ripe todesche