Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/192

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paradiso

Da questo cielo, in cui l’ombra s’appunta Che il vostro mondo face, pria ch’altra alina Del trionfo di Cristo fu assunta. 121) Ben si convenne lei lasciar per palma in alcun Cielo dell’alta vittoria, Che s’acquistò con l’una e l’altra palma; 123 Perch’ ella favorò la prima gloria Di losuè in su la terra santa, Che poco tocca ai Papa la memoria. 126 La tua città, che di colui è piania, he pria volse le spalle al suo Fattore, E di cui è la invidia tanto pianta, 129 Produce e spande il maledetto fiore, Che ha disviate le pecore e gli agni, Però che fatto ha lupo del pastore. 132 Per questo 1’ Evangelio e i Dottor magni Son derelitti, e solo ai Decretali Si studia si, che pare ai br vivagni. 13 A questo intende il Papa e i Cardinali: Non vanno i br pensieri a Nazzarette Là dove Gabriello aperse l’ali. • 138 Ma Vaticano, e l’altre parti elette Di Roma, che son state cimitero Alla milizia che Pjetro seguette, Tosto libere flen dell’adultèro. 142 COMMENTO DI BENVENUTO Si divide il canto in tre parti. Nella prima, I’ autore incontra Cunizza sorella di Ezzelino. Nella seconda, descrive altro spirito moderno che manifesta sè e la patria sua. Nella terza Folchctto di Marsiglia.