Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/203

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canto

ix. 193

glie di Enea noiando et a Sicheo ci a Greusa non arse più di quello ch’io ardessi fìnchèsi convenne al mio giovane pelo. Come altra volta fu detto I’ invenzione di Virgilio degli a- mori di Didone con Enea è contro la storica verità. — Il secondo paragone di Folco è dell’ amore di Fillide regina di Tracia. Essa accolse onorevolmente Demofoonte figlio del duca di Atene di ritorno dalla guerra, là balzato dalla tempesta, rotte le navi, e fu presa d’ amore per lui. Rassettate le navi, ei volle ad ogni costò partire, promettendo un sollecito ritorno. Ma sempre mancando alla promessa, Fillide impaziente si appese ad un laccio. ne quella Rodopeia che delusa fue da Dernofoonte Fillide regina di Trae la abitatrice di luogo presso il monte Rodope fu abbandonata da Demofoonte, e si uccise. Fillide da fllos che in greco suona amore, ed i traci sono figli di Venere non arse piu di amore com io Folco. Il terzo paragone in amore è quello di Ercole per Jole. Ercole vinto il re di Frigia tanto arse per la di lui figlia Jole, che obliò Delanira. Jole Io vestiva con panni muliebri, e lo impiegava in opere donnesche le più vili neAlcide nè Ercole arse di amore più di quel eh’ io facessi. Alcide suona virtuoso e belloquando ebbe Jole rinchiusa nel cuore quando arse d’amore per Jole figlia di Eurito. Nè dall’ opera venerea sorge sempre il peccato, ma allora solo che disordinatamenteed il- legittimamente si compie; perchè anzi, tal opera è necessaria per rinnovare e mantenere il mondo con successiva propagazione. non pero chi si pente ma si ride in questo luogo però non è pentimento, ma si ride, si ha letizia non della colpa che a mente non torna colpa cancellata dalla purgazione e dall’ acqua di Lete ma del valor che ordino e provvide ma della virtù divina, che provvidamente ordinò tanto bene. qui si rimira ne I arte che adorna cotanto effecto e di.werRAMBAI.DI — Voi. .