Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/33

Da Wikisource.

canto

1. 23

beati, cangiata la prima forma di vita. E laddove aveva in piccola barchetta presi pesci meschini, ora con gran nave, entrando in alto mare farà pesca di grossissima preda. lo Dante mi fei tal dentro mi feci tale nell’ intelletto nel suo aspecto nell’ aspetto di Beatrice qual se fe Giauco pescatore nel gustar de lherba vergine, e maravigliosa che ife consorte degli altri dei in mar che lo fece addivenire un dio marino, e partecipe dell’ immortalità. Il Poeta non può trovare termini adequati per esprimere la sua trasformazione. Non v’ è animale che sia al caso di cainbiare natura, quanto 1’ uomo, operando il bene od il male, giacchè 1’ uomo solo è il perfetto fra gli animali, ed il suo composto è proporzionatamente disposto come alla terra così al cielo, avendo I’ intelletto, che lo innalza dalla terra alle regioni celesti. Ermete dice che I’ uomo è il nesso tra Dio ed il mondo. L’ uomo perseverante ad innalzare la mente trae con sè in ultimo il corpo ed il mQndo, imperoccbè 1’ anima è nata a reggere il corpo ed il mondo. Vedi Dante che colla sola contemplazione, sprezzata la fortuna mondiale, s’ innalza al Paradiso. All’ incontro l’uomo qualche volta si rende inferiore al corpo ed al mondo, ed allora spoglio di umanità, vesL la bestialilà, facendo che il corpo cangi l’anima. transhumanar passare, cambiare la umana natura non se poria significar per verba non si potrebbe esprimere con parole; pero I exempio basta a cui gratia serba eperientia 1’ esempio addotto basti per ora ad appagare colui, il quale dalla grazia divina è predestinato a farne dopo morte esperimento, come Dante ora sperimentava, e come avevano fatto sommi dottori e teologi prima di lui. O amor che I Ciel governi o Dio, clic imperi nel cielo tu I sai lo sai tu che il quale mi levasti col tuo lttnw