Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/448

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paradiso

Quello che la Speranza ti promette. 87 Ed io: le nuove e le Scritture antiche Pongono il segno, e esso lo mi addita, Delle anime che Dio s’ ha fatte amiche. 90 Dice lsaia, che ciascuna vestita Nella sua terra fla di doppia vesta; E la sua terra è questa dolce vita. 93 E il tuo fratello assai vie più digesta, Là, dove tratta delle bianche stole, Questa rivelazion ci manifesta. 96 E prima, presso il fin d’ este parole, Sperent in te di sopra noi s’ udì, A che risposer tutte le carole: Poscia tra esse un lume si schiarì, Sì che, se il Cancro avesse un tal cristallo, Il verno avrebbe un mese d’ un sol dì. IO! E come surge, e va, ed entra in ballo Vergine lieta, sol per fare onore Alla novizia, non per alcun fallo; 105 Così vidi io lo schiarato splendore Venire ai due che si volgeano a ruota, Qual conveniasi al loro ardente amore. los Misesi lì nel canto e nella nota; E la mia Donna in br tenne 1’ aspetto, Pur come sposa tacita ed immota. I Il Questi è colui che giacque sopra il petto Del nostro Pellicano; e questi fue Di su la Croce al grande uflcio eletto, I l La Donna mia così, nè però piue Mosser la vista sua da stare attenta Poscia che prima alle parole sue. i I ‘

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