dore dell’ Evangelista era rimasto abbarbagliato ed aUonito,
ma Beatrice gli rinfranca la vista capace a sostenere la nuova
maggior luce — Beatsece fugo ogni quisquiglia quisquilie sono
le reliquie del fieno nella mangiatoia: qui vale ingombro, impedimento
— Beatrice tolse ogni impedimento — dagli occhi
miei da miei occhi smarriti col faggio di suoi che rifulgea
da piu di mille miglia colla luce radiante più di mille miglia
lontano dagli occhi suoi cossi come si disonna nel modo,
in cui uno si sveglia a lume acuto a vivo e penetrante lume
per lo spirto visivo che ricorre a lo spiendore per la vista
che volgesi allo splendore che va di gonna in gonna che passa
e penetra in ogni dove, I fisici pretendono che 1’ occhio si
componga di molte tonache o spoglie e lo svegliato abhorre
cio che vedee lo svegliato si spaventa di quanto vede si cenescia
la subita vigilia tanto è privo dì discernimento il suo
subito svegliarsi infin che I estimativa non soccorre finchè
la virtù stimativa non gli fa conoscere il vero.
Ond io vidi poi dopo avermi Beatrice rinfrancati gli occhi
mci che innanzi meglio e più chiaramente di prima e
quasi stupefaclo dimandai d un quarto lume eh io vidi tra
noi e quasi stupido per maraviglia, ricuperata la vista più
acuta di prima, dimandai chi mai fosse quel fulgido lume,
che quarto io vidi tra noi;era venuto insieme cogli altri apostoli.
e la mia donna e Beatrice rispose dentro di quei rai
vàgheggia il suo Faetor I anima che la prima vertu creasse
mai Iddio Creatore in quei raggi di luce vagheggia la prima
anima, ch’ egli creò più perfetta di tutte le altre. — Altri leggono
diversamente, e forse meglio così. — Tra i raggi di quel
quarto lume l’anima prima cioè Adamo vagheggia il suo Creatore.
t’ce io intanto in quanto ella dicea dli’ udire tali parole
di Beatrice stupendo altamente maravigliaiido dapprima e poi
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