Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/469

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CASTO xxvi. 49 mi rifece sicuro un disio di parlare ond io ardeva e poi rimettendomi per un ardente desiderio di parlargli, feci come la fronda come il ramo di un albero he /lecta la ima che piega la vetta nel transito del vento al soffiare del vento e poi si leva per la propria virtu che la sublima e poi si rialza, per la naturale tendenza di volgere in alto. el cominciai. io a dirgli così. O pomo che maturo solo producto fosti o pomo creato da Dio maturo e perfetto o padre antiquo di tutto il genere umano che fu e sarà a cui ciascuna sposa e figlia e nuro ogni donna maritata è figlia di Adamo e moglie di un figlio di Adamo, dunque a lui è figlia e nuora divoto quanto io posso supplico a ti con ogni venerazione ardisco pi’egarti perche mi parli di volgere a me tua voce: tu vedi mia voglia tu leggi in Dio il mio ardente desiderio e non la dico per udirli tosto e non lo espongo a risparmio di tempo. Ogni animale coperto da pelle è capace di far conoscere I’ interno affetto per mezzo di un esterno movimento, e del pari Adamo colle diverse vibrazioni del suo splendore mostrava la sua disposizione di rispondere a Dante. talvolta un animaI coverlo broglia si che I affecto convien che si paia per lo seguire che face a lui la invoglia talvolta un animale che sia coperto con pelle o panno si a- gita in sì fatta guisa, che conviene che il suo desiderio si manifesti, sta nte il movimento che al di sotto di quello fa il panno, o la pelle seguendolo slmikmente 1 anima primaia mi [acea trasparere per la coverta quanto ella a cfompiacermi venia gaia in simil guisa Adamo faceva trasparire dal lume in cui era nascosto, quanto per compiacermi diveniva allegro. Indi spiro indi Adamo disse io discerno meglio la voglia tua che tu qualunche cosa t epiu certa sanza essermi proferta io coiiosco meglio il tuo desiderio,chc noii conosci tu la cosa