Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/554

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plo contra l’ebrieta1. e Daniello; cioè profeta, Dispregiò cibo; cioè che non curò di mangiare, nè bere, et acquistò savere; cioè sapienzia. È scritto ne la Bibbia, nel libro di Daniel che, quando lo populo di Iuda fu preso da Nabucodonosor, elli comandò al principe delli2 eunuchi che tenesse in corte de’ filliuoli de’ Iudei quelli che fusseno di millior aspetto, e facesseli ammaestrare in ogni scienzia e dottrina, acciò che stesseno poi dinanti da lui e desse loro lo nutrimento de le cose del palasso, e colui così volse fare; ma Daniel lo pregò che nolli contaminasse; anco lassasse loro vivere di legumi e d’acqua secondo la loro legge, e quelli nol volea fare, dicendo: Se lo re vi vedesse magri, elli si coruccerrebbe inverso di me; e Daniel disse: Prova 10 di’ e, se non siamo grassi e freschi come li altri lassaci vivere a nostro modo; e cusì fece. Et in capo di 10 di’ apparveno Daniel, Sidrac e Misac et Abdenago, che stavano insieme in astinenzia, più grassi che li altri e più freschi, che stavano alle vivande reali et a bere lo vino; e venneno in grandissimo sapere et intelligenzia, e massimamente Daniel, sicchè poi di tutte le cose sappeano rispondere al re, de le quali addimandava. E però adduce questo in esemplo l’autore contra li gulosi, che volliano le delicate vivande e li buoni vini; e finge che ’l dica la voce che era in su l’alboro tra le follie, commendando l’astinenzia. Lo secol primo; cioè l’età prima, secondo li Poeti, quanto oro fu bello; cioè fu ditta d’oro, secondo Ovidio, Metam. che nel primo libro dice: Aurea prima sata est æetas; et subdit: Contentique cibis nullo cogente creatis, Arbuteos fætus, montanaque fraga legebant, Et quæ deciderant patula Iovis arbore glandes3. Puòsi anco dire così: Più pensava Maria, onde Fosser le nozze orrevili et intere; all’invitati, Ch’a la sua bocca; cioè che per la sua bocca che era modestissima, ch’or; cioè la quale bocca ora in questo parlare del santo Evangelio, risponde; cioè dimanda, per noi; e non per sè: imperò che sempre ella avea seco lo vino di vita eterna, sicchè nolli era bisogno di dimandare per sè; e questo si pone impropriamente per lo suo opposito; cioè dimanda, e questo credo che fusse lo intelletto de l’autore. E lo nostro autore, sponendo secondo lo intelletto allegorico, dice che fu bella quanto l’oro; cioè preziosa per le virtù quanto l’oro, e pura per innocenzia come oro, Fe savorose con fame le ghiande; cioè, non mangiando se non per fame, fece sì che le ghiande li pareano savorose. Questo fingeno li Poeti, per mostrare che mangiando per fame, ogni cosa parrebbe buono; et al vero nel principio non s’usava-

  1. Ebrieta. Gli antichi adoperavano senza accento parecchi nomi terminati in as presso i Latini, come podesta, trinita, tempesta ec. E.
  2. C. M. delli sanuchi
  3. C. M. glandes. E lo nostro autore