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Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu/225

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corifeo
Strofe
Antimaco, lo spruzzarugiada — la vo’ dire chiara e tonda,
lo scrittor di canzoni canzonatale, tu, Giove, sprofonda!
Poiché, sendo corego nelle Lenèe, mi rimandava a ventre
ahimè!, vuoto. — D’un tòtano vo’ che desio lo punga,
e quello, sfrigolando vicino al sale, giunga
sopra la mensa; e mentre
stenda la mano a prenderlo,
una cagna gli dia — di morso e scappi via.
Antistrofe
Ecco il primo malanno; e quest’altro gli capiti di peggio.
Qualche notte, tornando con un febbrone a casa dal maneggio,
un qualche Oreste, invaso dalle furie del vin, gli pesti il grugno.
Ed ei, volendo un ciòttolo raccattar, gli riesca
di mettere la mano sopra una merda fresca;
e quella roba in pugno
tenendo, si precipiti;
ma sbagli il malandrino — e colpisca.... Cratino.