NOTE
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Pag. 116, v. I. - Superfluo ricordare che Lamaco parla con stile
comico-tragico.
Pag. 117, v. 4. - Con scottare e scotto rendo un giuoco di parole
basato sul duplice significato di symbolé, scontro, e quota che si pagava
in un banchetto comune.
Pag. I 18, v. 11. - Proclamare e premiare il vincitore nella festa
dei Boccali era compito di giudici a ciò prescelti.
NOTE AI “ CAVALIERI „
Pag. 130, r. I. - In questi due servi sono simboleggiati i due generali
Demostene e Nicia il temporeggiatore.
Pag. 130, r. 2. - 11 nome degli schiavi era derivato, in genere, da
quello del paese da cui provenivano. 1 Paflagoni erano reputati i più grossolani ed inetti fra tutti. Il nome Paflagone ricordava poi ai Greci il verbo
paphlàzein, bollire gorgogliando, e quindi la rumorosa eloquenza di
Cleone.
Pag. 132, v. 4. - La musica frigia, sviluppatasi mediante l’auletica
ed avente un carattere di forza e di passione sconosciuto alla citaredica, ebbe come più illustri rappresentanti due Olimpi, il vecchio e il
giovane.
Pag. 132, v. 9. - Allusione alla perenne oscitanza di Nicia, che
appunto per evitare lotte, aveva ceduto in Pilo il comando a Cleone.
Pag. 133, v. 2. - Parole di Fedra (Eurip., Ippol., 345) esitante
a confessare alla nutrice l’amore peccaminoso.
Pag. 133, v. 6. - Allusione ai presunti bassi natali d’Euripide.
Pag. 134, v. 5. - In questo insipido giuoco si deve forse ravvisare
una delle solite allusioni alle piccole ingegnosità euripidee.
Pag. 135, v. 4. - Queste parole sono in parte reminiscenza di un
brano del Prometeo d’ Eschilo.
Pag. 135, v. 6. - Allusione all’ateismo d’Euripide.
Pag. 136, v. 7. - La gran passione di Popolo era la vita pubblica, che si svolgeva nella Pnice; onde si finge che la Pnice sia
appunto il comune in cui egli è nato.