Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu/378

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NOTE 267

NOTE 267 Pag. 116, v. I. - Superfluo ricordare che Lamaco parla con stile comico-tragico. Pag. 117, v. 4. - Con scottare e scotto rendo un giuoco di parole basato sul duplice significato di symbolé, scontro, e quota che si pagava in un banchetto comune. Pag. I 18, v. 11. - Proclamare e premiare il vincitore nella festa dei Boccali era compito di giudici a ciò prescelti. NOTE AI “ CAVALIERI „ Pag. 130, r. I. - In questi due servi sono simboleggiati i due generali Demostene e Nicia il temporeggiatore. Pag. 130, r. 2. - 11 nome degli schiavi era derivato, in genere, da quello del paese da cui provenivano. 1 Paflagoni erano reputati i più grossolani ed inetti fra tutti. Il nome Paflagone ricordava poi ai Greci il verbo paphlàzein, bollire gorgogliando, e quindi la rumorosa eloquenza di Cleone. Pag. 132, v. 4. - La musica frigia, sviluppatasi mediante l’auletica ed avente un carattere di forza e di passione sconosciuto alla citaredica, ebbe come più illustri rappresentanti due Olimpi, il vecchio e il giovane. Pag. 132, v. 9. - Allusione alla perenne oscitanza di Nicia, che appunto per evitare lotte, aveva ceduto in Pilo il comando a Cleone. Pag. 133, v. 2. - Parole di Fedra (Eurip., Ippol., 345) esitante a confessare alla nutrice l’amore peccaminoso. Pag. 133, v. 6. - Allusione ai presunti bassi natali d’Euripide. Pag. 134, v. 5. - In questo insipido giuoco si deve forse ravvisare una delle solite allusioni alle piccole ingegnosità euripidee. Pag. 135, v. 4. - Queste parole sono in parte reminiscenza di un brano del Prometeo d’ Eschilo. Pag. 135, v. 6. - Allusione all’ateismo d’Euripide. Pag. 136, v. 7. - La gran passione di Popolo era la vita pubblica, che si svolgeva nella Pnice; onde si finge che la Pnice sia appunto il comune in cui egli è nato.