Pagina:Compendio del trattato teorico e pratico sopra la coltivazione della vite.djvu/20

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Ànno inoltre il disavvantaggio di privare la pianta dei raggi del sole, e di levarle i succhi nutrienti, la cui perdita non possono riparare. Ò veduto in qualche contrada della Basse-Bourgogne i vignajuoli slegare interamente la vite, lasciarla ondeggiare a seconda del vento: con questo semplice mezzo l’ànno garantita spesso dal gelo.

Se le terre secche, come l’abbiamo provato, non possono convenire alla vite, le terre sterili non le sono meno sfavorevoli: mentre ammettendo, che possa col mezzo delle sue radici, o delle sue foglie, succhiare dall’aria, o dalla terra l’umidità di cui abbisogna, chi le procurerà gli altri principj, che le sono necessari, per originare quei composti nuovi, senza i quali l’umidità, che assorbe, non può esserle di alcun soccorso? Sebbene non si pianti ordinariamente la vite in terre forti, qual è l’agricoltore, che non l’abbia veduta prosperare in terreni, dove sino allora non si era seminato che grano?

L’Anjou, e qualche altro paese ci provano, che la vite non ha degenerato in terre forti, che somministrano cionullostante vini di buona qualità.

Se tutti i terreni potessero indistintamente convenire alla vite, il coltivatore vignajuolo non si darebbe la pena di cercare i siti, che giudica più o meno favorevoli, sia per la loro natura, sia per la posizione delle montagne, dei fiumi, delle foreste, la di cui influenza più o meno grande tende sempre ad aumentare il calore, e procurare alla vite una temperatura più elevata.

Non considerando le terre sotto il rapporto delle sostanze, che possono somministrare per la nutri-