Pagina:Compendio del trattato teorico e pratico sopra la coltivazione della vite.djvu/30

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la qualità della vostra pianta, non andate a tagliarla in un momento, che la vite è spoglia delle sue foglie, e de’ suoi frutti. Rischiereste ingannarvi, malgrado la maggiore abitudine. Percorrete invece le vostre viti, e le migliori del vostro cantone, poco avanti la vendemmia. La natura, e qualità dell’uva fisseranno la vostra scelta in maniera certa. Marcate allora il più bel sarmento, e il più sano, secondo la specie che vi conviene, con un filo ben attaccato, che servirà a farvela riconoscere. Quando il legno dell’annata avrà acquistato la sua maturità, il che arriva d’ordinario dopo il cadere delle foglie, e che voi giudicherete perfettamente bene dalla secchezza della midolla, e da una specie di minorazione nel suo volume, ritornate alla vigna, e tagliate i vostri piccoli rami; la lunghezza loro dev’essere tale, che dopo avere levato una parte dell’estremità superiore, buona solamente da riscaldarsi, il resto piantato in terra due o tre piedi, due nodi sormontino ancora la superficie del terreno. Non abbiate soprattutto la mania di certi gran proprietarj, che per fare delle vigne fanno venire con grande spesa del moscato di Champagne, dell’acino di Bourgogne, del verdino della Guienne, sperando così di fare a loro volontà del vino di Lafitte, di Marenil, o del vino della Chenette. Se avessero avuta la più piccola cognizione di oenologia; se si fossero dati la pena di consultare almeno il suo vignajuolo, avrebbero meglio apprezzato l’influenza del suolo, e saprebbero positivamente, che la specie, che riesce in una provincia è difettosa in un’altra: non avrebbero speso tanto danaro per ripetere una sperienza, che