di pitture e di vasi, adorno un luogo 205ove aspetto l’amante; se apparecchio
una cena od un pranzo od un rinfresco
ne’ caldi dì, l’invito a passar meco
l’ore più care. Oh mille volte e mille
piacer più vivi e lusinghieri e accorti 210che spettacoli, giochi e caccie e danze,
ove la lor felicità ripone
la del vero piacer folla incapace!
Né solo indora le più vili cose
l’amor contento di due sposi amanti, 215non meno le moleste ei tempra e molce.
Di una guerra gli acerbi e lunghi affanni,
di una Corte i superbi e perigliosi
fastidî, cari a innamorato sposo
riescono, qual or dice a se stesso: 220«Consacro a l’amor mio queste fatiche».
Ardui dissegni la fortuna compia
ed a lo sposo in sen piova ricchezze,
glorie, trofei, de la sua bella ai piedi
gli offre quasi tributi o vinte spoglie, 225e lei ringrazia che inspirato l’abbia
co’ bei consigli ed utili lusinghe,
e seco gioia più vivace trovi
ne’ dolci amplessi sin allor sospesi
che ne l’evento lungamente ambito. 230Della sua dignità la gloria ei gode
e gode d’aumentar i suoi tesori,
perché splendore accrescono e rispetto
a l’amata, e la fa tra l’altre spose
rifulger qual la luna in mezzo agli astri. 235A l’incontro eccheggiare a sé d’intorno
l’amata udendo de l’amante i plausi,
in liete voci alto ringrazia e loda
guerrieri, duci, re, plebe e senato
intenti ad onorar con statue e gemme