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98 il corano,


timore di Dio, e sul desiderio di piacergli, ovvero colui che le ha piantate sopra un pendio di argilla minata da un torrente, e vicino a precipitarsi con esso nel fuoco dell’inferno? Dio non conduce i malvagi.

111. Il tempio ch’essi hanno fabbricato non cesserà d’essere un soggetto di dubbio ne loro cuori; fino a che siano rotti in pezzi. Dio è sapiente, e savio.

112. Dio ha comprato dai credenti i loro beni, e le loro persone per dar loro il paradiso in contraccambio; essi combatteranno nel sentiere di Dio, uccideranno, e saranno uccisi. La promessa di Dio è verace: egli l’ha fatta nel Pentateuco, nel Vangelo, nel Corano; e chi è più fedele alla sua alleanza di Dio? Rallegratevi del patto che avete contratto. È una felicità ineffabile.

113. Coloro che si convertono, che adorano Dio, che lo lodano, che lo celebrano, che fanno genuflessioni, e proteste, che raccomandano il bene, e proibiscono il male, che osservano i precetti di Dio, saranno ricompensati. Annunzia questa buona nuova ai credenti.

114. Non tocca punto ai profeti, nè ai credenti, implorare il perdono di Dio per gl’idolatri, fossero anche loro parenti, quando è divenuto evidente che saranno destinati al fuoco.

115. Abramo non implorò il perdono di Dio per suo padre se non perchè glielo avea promesso; ma quando gli fu dimostrato che suo padre era nemico di Dio se ne astenne, e pure Abramo era compassionevole, ed umano.

116. Dio non smarrisce un popolo, dopo averio condotto nella strada retta, che dopo avergli dichiarato ciò che egli deve temere. Dio sa tutto.

117. L’impero dei Cich, e della terra appartiene a Dio; egli dà la vita, e la morte, non vi è nè padrone, nè protettore, fuori di lui.

118. Dio ritornò1 al profeta, ed ai Mohadjer, ed agli Ansar2 che l’avevano seguito nell’afflizione, quando una maggior parte di loro era così vicina a cadere. Egli ritornò ad essi perchè è pieno di bontà, e di misericordia.

119. Egli ritornò ancora a quei tre che erano rimasti3. Per quanto la terra sia vasta, divenne stretta per essi; si credevano allora troppo alle strette nei proprj corpi, e pensavano che per salvarsi dalla collera di Dio, non dovevano cercare un asilo che presso di lui. Egli ritornò a loro, affinchè anch’essi ritornassero a lui, poichè Dio ama di ritornare (ai peccatori), ed è misericordioso.

120. O credenti! temete Dio, e siate coi giusti.

121. Qual ragione avevano gli abitanti di Medina, e gli Arabi nomadi dei dintorni, di separarsi dall’apostolo di Dio, e di preferire la loro vita alla sua? Qual ragione avevano di agire così quando nè la sete, nè la stanchezza, nè il bisogno, potevano sorprenderli nel sentiere di Dio, quando non facevano un passo capace di sdegnare gl’infedeli, quando non provavano alcun danno per parte del nemico, senza che se ne tenesse loro conto? Certamente, Dio non fa mancare la ricompensa a quei che fanno il bene.

122. Non faranno una elemosina nè grande, nè piccola, non varcheranno un fiume (andando in guerra) senza che tutto sia registrato, acciocchè Dio accordi loro la ricompensa la più magnifica per le loro azioni.

123. Non è necessario che tutti i credenti marcino alla guerra nell’istesso

  1. La parola ritornare s’impiega in arabo per perdonare quando si applica a Dio, e nel senso di pentirsi allorchè si tratta del peccatore. Si allude qui al perdono che Dio accordò ai peccati commessi da Maometto.
  2. Ved. la spiegazione di queste due parole nella nota del versetto 101.
  3. Si tratta qui di tre Ansar, che per negligenza, o mancanza di fede, non avevano seguito Maometto a Tabuk. Egli proibì ai fedeli ogni commercio con loro, e non ritirò la scomunica se non dopo che ebbero fatto cinquanta giorni di penitenza.