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capitolo ii. 15


162. I settarj grideranno: Ah! se potessimo tornare sulla terra ci separeremmo da loro, come si separano ora da noi. Iddio farà loro vedere così le proprie opere; manderanno sospiri di dispiacere, ma non sortiranno punto dal fuoco.

163. O uomini1! nudritevi di tutti i frutti leciti, e deliziosi. Non camminate su i passi di Satanasso, che è il vostro nemico dichiarato.

164. Egli vi ordina il male e le infamie, e vi impara a dire di Dio ciò che non sapete.

165. Allorchè si dice loro: Seguite la legge che Dio v’ha mandata, essi rispondono Noi seguiamo le abitudini dei nostri padri. Ma che forse i loro padri non capivano nulla, e non erano nella via dritta?

166. Gl’infedeli rassomigliano a colui che grida ad un uomo che non sente che il suono della voce ed il grido, (senza distinguere le parole); sono sordi, muti, ciechi, e non comprendono nulla.

167. O credenti! nudritevi dei cibi deliziosi che vi diamo, e ringraziate Dio se siete suoi adoratori.

168. Vi è proibito di mangiare animali morti, il sangue, la carne del porco, e qualunque animale sul quale si sarà invocato altro nome che quello di Dio. Colui che lo facesse, costretto dalla necessità, e non come ribelle e trasgressore, non sarà colpevole. Dio è indulgente e misericordioso.

169. Coloro che, per l’esca di un vile interesse, nascondono agli uomini i precetti del libro mandato dall’alto empiono le loro viscere di fuoco. Dio non dirigerà loro la parola il giorno della resurrezione, e non li assolverà. Un supplizio doloroso li attende.

170. Coloro che cambiano la vera strada contro quella della perdizione, ed il perdono di Dio contro i suoi gastighi, come sopporteranno essi il fuoco?

171. Essi vi saranno condannati, perchè Dio ha mandato un libro vero, e perchè quelli che lo mettono in dubbio sono ben lungi dalla verità.

172. La virtù non consiste punto nel rivolgere le vostre facce dalla parte del levante, o del ponente; coloro sono virtuosi che credono in Dio ed all’ultimo giorno, agli angeli, al libro ed ai profeti; che danno per l’amore di Dio degli ajuti ai loro parenti prossimi, agli orfani, ai poveri, ai viaggiatori, ed a coloro che domandano, ed a quei che ricomprano gli schiavi, che non tralasciano la preghiera, che fanno l’elemosina, mantengono gl’impegni che contraggono, si mostrano pazienti nell’avversità, nei tempi duri, e nei tempi di violenza. Quelli sono giusti, e temono il Signore.

173. O credentí! la pena del taglione per l’omicida vi è prescritta. Un uomo libero per un uomo libero, lo schiavo per lo schiavo, ed una donna per una donna2. Chi otterrà il perdono dal suo fratello, dovrá pagare una certa somma, e la pena sarà pronunziata contro di lui con dolcezza.

174. Questa è una mitigazione3 da parte del Signore, ed un favore della sua misericordia; ma chiunque si renderà colpevole una seconda volta di simile delitto, sarà condannato al gastigo doloroso.

  1. Vedi la nota del vers. 19.
  2. Il Corano in genere è brevissimo nelle disposizioni legislative tanto civili, che penali; la Sonna ossia tradizione ha dovuto supplire. Così sviluppando il senso di questo versetto si applica la legge del taglione all’assassino d’una donna. Nell’applicazione della pena si ha ancora riguardo alla religione del colpevole. Uno schiavo credente non è condannato a morte per l’assassinio d’un uomo libero, ma infedele.
  3. Alla legge del taglione.