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Pagina:Cordelia - Dopo le nozze, Milano, Treves, 1882.djvu/154

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140 i balli


viamo più. comodo che il mondo prosegua come è andato finora. Intanto, giacché abbiamo la nostra parte d’inerzia e che è difficile cambiare un’inveterata abitudine da un giorno all’altro, vorrei che per lo meno le mammine non permettessero ai loro figli che le danze in pricipio di sera, per esempio dalle sette alle undici o, al più, dalle otto alla mezzanotte, perchè potessero riposare nelle ore più favorevoli al riposo, ed il giorno appresso alzarsi freschi e di buona voglia per attendere ai loro studi e ai loro lavori; che danzassero in stanze alte e ben arieggiate, le fanciulle vestite semplicemente e in modo da non esser strette come in morse di ferro, e nemmeno troppo sciolte da essere goffe; che la società fosse scelta e composta di amici e conoscenti, ed anche con tutte queste cose non permetterei loro più di una festa per settimana.

In quanto poi ai gran balli, dove si va soltanto per far sfoggio di ricchi abbigliamenti e di splendide gemme, dove il ballo è un pretesto per farsi vedere adorne di