Pagina:Cordelia - Il mio delitto, Milano, Treves, 1925.djvu/98

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si trova un po’ amalgamati cogli abiti neri, si fanno delle presentazioni, la padrona di casa viene verso di noi con una giubba nera di taglio perfetto ed una gardenia all’occhiello, e presenta: — Il conte Manfredi.

Il cuore mi battè un po’ più forte, dovrebbe esser lui. Alzo gli occhi mentre egli s’inchina e parla alla zia, lo guardo in faccia: è un bel giovane, statura media, baffi biondi, viso regolare, carnagione bianca e un sorriso proprio seducente. C’è negli occhi qualche cosa che non capisco, ma il complesso non mi dispiace e poi ha modi da vero gentiluomo; se è lui, sento che non dirò di no.

Non si fecero discorsi molto interessanti, si parlò di musica ed egli colse tutte le occasioni per farmi dei complimenti ed esser gentile, anche colla zia fu perfetto e chiese il permesso di venirci a vedere; ma per quella, sera si rimase a quel punto.