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144 per l'egeo

lissimo, callidissimo, popolo di cerretani famosi delle loro proprie geste e di famosi divoratori di tutto il frutto delle geste altrui, che riuscì a divorarsi due eredità imperiali, quella di Alessandro e quella di Roma. Sicchè l’una e l’altra corsero su queste navicelle immobili tra l’Europa e l’Asia. Quivi fra queste Sporadi e queste Cicladi, oscure e corruscanti, si ritrovarono le misure del Partenone e i modi dell’eloquenza che elevò Maratona, non maggiore forse della nostra Zanzur, sopra tutte le battaglie terrestri e per giunta Salamina sopra tutte le battaglie navali. Quivi, fra queste Sporadi e queste Cicladi, dalla Grecia all’Asia, fu creata tutta la vita ideale con cui da duemila e cinquecento anni gli uomini incitano, innalzano, confortano, purificano la loro vita reale. Come nella formazione dei terreni, gli scienziati scoprono strati su strati, così ci sono nella nostra vita, quale ora respira, parla, agisce e si tramanda, vite su vite, e di queste, le più profonde e le più solide, indistruttibili, connaturate ormai con gli istinti istessi della nostra specie, furono generate qui, su questi scogli. Ma ora su questi scogli è il silenzio, la solitudine, la morte. Ciò che in questi fu, passò in noi, e qui è il vuoto. Ecco perchè nella piccola Kos, nell’isoletta che non conosce ruota, e di cui la