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il dominatore, l'indigeno e l'emigrante 17

associazione dei francesi con gli arabi, dal momento che era riuscita vana ogni loro politica d’assimilazione degli italiani. E nel mio volume dell’Ora di Tripoli mostrai come la sopraddetta politica franco-araba fosse per riuscire di danno al terzo incomodo intromessosi fra i due, all’italiano. In sostanza i francesi s’erano per la prima volta accorti d’avere sotto mano un indigeno col quale, quando si fosse allevato e formato, avrebbero potuto cacciar via l’emigrante. Ed essi avevan trovato i loro uomini nei Giovani Tunisini, alcuni giovani arabi «evoluti» delle classi superiori i quali per il loro popolo non chiedevan di meglio che occupazioni e istruzione, perchè un giorno potesse risorgere. I Giovani Tunisini si presentavano come gli avvocati degli arabi dinanzi ai francesi; potevano diventare anche gli agenti dei francesi presso gli arabi per la politica d’associazione.

Questo era in Tunisia, tra francesi, italiani ed arabi, lo stato drammatico sino a pochi mesi fa. Venne la guerra e scatenò il dramma.

L’italiano che è di passaggio per questa minore e più nuova Marsiglia d’Affrica all’ombra di Cartagine; o peggio, la colonia nostra che vi dimora, dovendo aver prudenza e pazientare per le ragioni nazionali

CORRADINI, Nuovo impero. 2