Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume II (1857).djvu/128

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108 libro terzo

diani e di aver fatto di questa parte de’ suoi amministrati una materia di vendita, essa cade innanzi al più rapido esame.

Ne’ costumi di quel tempo, la schiavitù non era quale ci appare oggidì. Il cavaliere preso alla guerra apparteneva a colui che lo aveva costretto ad arrendersi, e non diventava libero che pagando il proprio riscatto. Dopo Pavia, Francesco I apparteneva a Carlo V. Temperata dal cristianesimo la schiavitù non aveva appo gli Spagnuoli il carattere odioso che le hanno dato il fanatismo de’ Musulmani e il disumano orgoglio de’ piantatori americani. Già, sotto il regno di Enrico III, si vedevano a Siviglia schiavi neri trattati con benevolenza1. Dopo conquistata Malaga, Ferdinando e Isabella fecero dono alle regine di Napoli e di Portogallo di un certo numero di giovani scelte fra le più belle. I due Re mandarono al papa Innocenzo VIII, tra gli altri magnifici presenti, cento schiavi2. Il Santo Padre li accettò; ma in meno di un anno, per l’influenza augusta della sua bontà e delle sue persuasioni, aveva fatto di loro altrettanti cristiani, e stimava sì alto la loro fedeltà, che gli incorporò nella sua guardia3.

Fin dal suo arrivo fra’ Caraibi, Colombo sentì che la dolcezza e l’esortazioni riuscirebbero inefficaci su quelle barbare tribù, nemiche dell’ordine provvidenziale, e che non conoscevano altra legge che la violenza. Egli chiese l’autorizzazione di ridurre in ischiavitù quella razza antropofaga, affine di toglierla alle sue feroci abitudini, trapiantarla e insegnarle, insiem colla lingua castigliana, il Vangelo, che solo poteva preservarla da una intera distruzione. Per eccesso di filantropia, gli fu risposto di trattare i Cannibali come gli altri Indiani4. I fatti diedero pienamente

  1. Navarrete, Coleccion de los viages y descubrimientos, etc., introduccion, § xix.
  2. Ortiz de Zuñiga, Anales ecclesiasticos y seculares de la muy noble y muy leal ciudad de Sevilla, lib. XII, p. 401.
  3. "Rosseeuw-Saint-Hilaire, Storia di Spagna, t. V, lib. XVIII, cap. ii, p. 490.
  4. Memorial que para los Reyes católicos dió el almirante D. Cristóbal Colon en la ciudad Isabela. — Respuesta de los Reyes al márgen de cada capítulo.