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186 libro quarto

cato dall’Ammiraglio un nuovo favore di Dio. «Essi credettero di esserne stati guarentiti per virtù divina1.

La stessa pietà che lo aveva fatto ricorrere a Dio per essere preservato, lo impedì di dubitare che non andasse a lui debitore della sua salute in questa circostanza2. «Il fatto è che la tromba passò vicino alla nave dell’Ammiraglio; che non avendo in pronto veruno spediente nautico per difendersene, recitò il principio del Vangelo di san Giovanni, che fece colla sua spada il segno di taglierla a mezzo3, e che si allontanò rotta, spezzata, per dileguarsi discosto.

Non potendo obbiettar nulla contra l’autorità del fatto, il protestante Washington Irving, per indebolire l’effetto di questo miracoloso avvenimento, attribuisce ad una risoluzion collettiva degli equipaggi l’opera propria dell’ispirazione di Colombo. Egli dice: «a veder la tromba che si avanzava i marinai disperati, riconoscendo che nessuno umano sforzo poteva stornare quel pericolo, si misero a recitar passi di san Giovanni l’Evangelista. La tromba passò fra le navi senza fare ad esse alcun male, e i marinai tremanti attribuirono la loro salute all’efficacia miracolosa delle parole evangeliche4

Washington Irving ha un bel tentare di cancellare sotto il plurale l’iniziativa spontanea di Colombo, e di fare scomparire l’azion propria dell’ammiratore del Verbo; il fatto stesso intrinsecamente protesta contra questo mascheramento della storia e gli oppone impossibilità materiali e morali. Siccome le caravelle, separate da quella spaventevole agitazione, e che si potevano a grande stento vedere l’una l’altra in mezzo al vapore dell’acqua, (perocchè globi di spuma empievan l’aria, e meno

  1. Herrera, Storia generale dei viaggi e conquiste dei Castigliani nelle Indie occidentali. Decade 1, lib. V, cap. ix.
  2. Il Padre Charlevoix, Storia di San Domingo, lib. IV, p. 242.
  3. “Manica che il martedì a 15 di decembre passò fra i navigli, la quale se non tagliavano dicendo l’Evangelio di san Giovanni, non è dubbio che annegava chiunque côlto ella avesse.” — Fernando Colombo, Vita dell’Ammiraglio, cap. cxiv.
  4. Washington Irving, Storia di Cristoforo Colombo, lib. XV, cap. vi, tom. III, p. 211.