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324 libro quarto

glia, con portamento rispondente alla circostanza, circondarono ipocritamente il suo catafalco. Strana cerimonia, comandata dall’autore della morte di Colombo, celebrata dal concorso de’ principali complici di quel morale assassinio! accoppiamento sacrilego della pietà verso i morti, con un odio che sopravviveva alla tomba! Non fu mai spoglia mortale più gloriosa oggetto di una simile solennità: e forse non fu mai veduto feretro più straordinario, dacchè racchiudeva la sola ricompensa che ricevette dal mondo l’uomo che lo aveva addoppiato! Nella sua vita aveva avuto catene; almeno dopo morte gli fu concessa una prece.

Compiuta la funzione, i Certosini suoi amici trasportarono il feretro dell’Ammiraglio oltre il Guadalquivir nel loro pacifico ritiro di Santa Maria delle Grotte; fuvvi deposto, non nelle tombe de’ signori d’Alcala, come dice per errore l’annalista di Siviglia, ma in un sepolcro nuovo, in fondo alla cappella di Cristo, fatta da poco innalzare dal frate don Diego Lugan. Le sue spoglie riposarono al riparo de’ gradini dell’altare, e sotto la protezione di que’ buoni Religiosi che lo amavano, allato ai quali egli suolea cercar ristoro contro le contrarietà cittadine. Quando Colombo aveva posto il fiume tra’ suoi nemici e sè, parevagli d’essere al sicuro dai loro attentati. In seno alla pace di quel chiostro, ove si era ricoverato sì spesso, rimase addormentato nel Signore sino all’anno 1526.

Allora il martello, che aveva turbata la calma della sua sepoltura presso i Francescani di Valladolid, risonò di bel nuovo nella sua funebre stanza. Allato a lui fu calata per l’eterno riposo la spoglia mortale di don Diego Colombo, suo successore. Que’ medesimi che avevano martoriato e ucciso lentamente il padre, erano giunti a fare altrettanto col figlio.

Dopo un oblio di dieci anni, di nuovo andò rotta la calma dei due feretri. La spoglia mortale di Colombo, tolta in silenzio dalla Certosa delle Grotte, venne trasportata a bordo di una caravella. Così l’uomo che primo di tutti aveva valicato l’Oceano, infiammato di sante speranze, che primo ne aveva misurato gli spazi carico di ceppi, fu anche il primo che lo rivalicò dopo morto: