Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume II (1857).djvu/471

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cia, che sembra così riparare un po’ certi antichi torti verso tal sublime rinomanza.

La città del Cattolicismo, la culla della propagazione della fede, Lione non poteva essere indifferente verso del primo missionario del Nuovo Mondo; e il cardinale arcivescovo primate delle Gallie, monsignor di Bonald lo ha provato. L’Eroe dei mari aveva diritti naturali alla memoria del cardinale Mathieu, arcivescovo di Besanzone: questa dotta città comprende la scienza e la gloria. Un’altra città vicina alla Spagna e all’Oceano, Bordò, la mercè del suo primo Pastore amerà anch’essa il Rivelatore del Globo. Il suo arcivescovo, il cardinale Donnet, ha degnato esprimerci vive simpatie. L’interesse ch’egli non ha cessato di professare per la corona e pei popoli della Spagna, il suo delicato sentimento degli obblighi della porpora romana, la sua deferenza all’invito dell’augusto esempio del Sommo Pontefice, la sua adesione istintiva alle cose utili, alle memorie gloriose pel Cattolicismo ci hanno attirato il suo suffragio e dannogli diritto alla riconoscenza degli ammiratori di Colombo.

Avvisiamo conforme alla giustizia che in ogni paese gli amici di Colombo sappiano i nomi dei vescovi di Francia che, nonostante il cumulo delle cure della loro diocesi, vollero seguire l’esempio del Santo Padre, unirsi alle intenzioni del Sacro Collegio, simpatizzare coll’ltalia, onorare il primo missionario del Vangelo sull’Oceano; e anzi, per la maggior parte, nel disegno di agevolare la propagazione della sua storia, collocarsi anticipatamente nel novero de’ suoi soscrittori.

Citeremo, anzitutto, il dotto e pio arcivescovo di Tours, monsignor Guibert, così edificante per la dottrina e le opere, la cui prudenza ed il cui zelo sono apprezzati da tutti i suoi colleghi nell’episcopato. A questo dotto prelato abbiamo avanti ogni altro esposti i nostri pensieri di riabilitazione.

Indi, secondo l’ordine delle date, dobbiamo mentovare monsignor Sibour, arcivescovo di Parigi, il quale incoraggiò sempre graziosamente le nostre fatiche: monsignor Jolly, arcivescovo di Sens; monsignor Chalandon, arcivescovo d’Aix; il santo vescovo di Chalons, di Prilly, decano dell’episcopato francese; Dupanloup, vescovo d’Orleans; Jacquemet, vescovo di Nantes;