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Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume II (1857).djvu/54

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34 libro terzo

nove, e le grazie più che tre. In presentarsi all’Adelantado, ciascuna di quelle ninfe, piegando alla sua volta il ginocchio, deponevagli appiedi un ramoscello, a segno di omaggio1.

Dopo questi seduceuti gruppi, e in mezzo ad un coro di canefore appariva, come in mezzo ad un nugolo di fiori, l’illustre Anacoana, attorniata dalla sua corte, e portata a spalle in un palanchino aperto. In lei si personificava la molle poesia e il vivo splendore delle Antille. Sicura della sua potenza, e trasandando gli attributi esteriori della dominazione, Anacoana cingeva, invece del diadema reale, una corona di fiori; a monile, a braccialetti, a calzari, a cintura, non aveva che fiori2. La fascia d’un tessuto brillante che le avvolgeva le reni s’intrecciava pur essa di fiori. Sarebbesi detto, che, conformemente al suo nome fior d’oro, Anacoana era la Flora di quell’Eden. Appariva anco più bella che graziosa; perocchè, eccettuata sua cognata, Guanahattabenechena, senza pari nell’ammirazione e nei ricordi di quegl’isolani3, così prima come dopo quel tempo nessuna donna delle Antille, unqua pote sostenere il paragone colla regina Anacoana. La sua vista rapiva gli Spagnuoli. La regina discesa dalla lettiga, fece all’Adelantado la più graziosa riverenza, e lo condusse alle stanze che gli aveva fatto apprestare.

Don Bartolomeo passò due giorni da Behechio, ricolmo di cortesie e di onori; perocchè ebbe splendidi banchetti, lo spettacolo de’ più drammatici ludi ginnastici, ed anche una piccola guerra all’indiana: in mezzo alle quali distrazioni, in un’amichevole conferenza, recò molto astutamente il cacico a pagare un tributo ai Re Cattolici, in contraccambio della loro protezione. Siccome non si conoscevano miniere d’oro nello stato di Be-

  1. «Y alfin entregan sus ramos al Adelantado, dobladas las rodillas en señal de reverencia.» — Muñoz, Hisioria del Nuevo Mundo, lib. VI, § 6.
  2. «In testa, al collo e braccia havenda girlande di fiori rossi e bianchi odoratissimi.» — Ramusio, Delle navigazioni e viaggi, Raccolte, vol. III, fol. 9, verso.
  3. «Guanahattabenechenam aiunt parem nullam in universa iusula habuissc pulchritudine.» — Petri Martyris Anglerii, Oceaneœ Decadis tertiœ, liber nonus, fol. 68.