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38 libro terzo

indi tornò ove ancorava, e ricondusse la Regina sulla spiaggia nella sua scialuppa, al fragore delle salve di artiglieria, che allora, anzi che spaventarla, facevano pago il suo orgoglio.

Quando l’Adelantado salutò il cacico, Anacoana mostrò vivo dispiacere della sua partenza, si sforzò di rattenerlo, e non lo lasciò partire se prima non ebbe la sua promessa di far ritorno a Xaragua. Alcuni scrittori spagnuoli, che avevano interesse a calunniare questa nobil donna, piacquersi colorare maliziosamente le sue simpatie per l’Adelantado. Certamente, la bellezza, la nobiltà infusa di Anacoana, e l’attrattiva agreste della sua dimora, ove i suoi componimenti poetici e la sua coreografia infantilmente elegante presentavano graziose singolarità, avranno suscitato in don Bartolomeo un vivo interesse: Anacoana era la sola donna delle Antille che meritasse cattivarsi la sua attenzione: nondimeno egli non le si mostrò cortese che come si addice a gentiluomo. Quantunque fosse meno pio dell’Ammiraglio, don Bartolomeo aveva pari la fermezza dei principii, la regolarità de’ costumi, e accompagnava sempre col suo esempio l’autorità de’ suoi comandi.


§ IV.


Mentre l’Adelantado recava sulla sua caravella tali provvigioni che dovevano alleviare la miseria della disseminata colonia, e permettere di riunirne nuovamente i membri, alcuni malcontenti si erano giovati della sua lontananza per tentare di distruggere la sua autorità, e impadronirsi dell’isola. Chi si fece lor capo era un antico servo dell’Ammiraglio, innalzato dal Vice-re alla dignità di gran-giudice della colonia, Francesco Roldano.

Dopo la partenza del commissario Giovanni Aguado, col quale aveva avuto segrete relazioni, Roldano mirava in in segreto a impadronirsi del governo. Aguado avendo in lui riconosciuta l’indole di un traditore, gli aveva palesati in confidenza i disegni degli uffici di marina, e sopratutto l’odio portato all’Ammiraglio da don Giovanni Fonseca, favorito del re Ferdinando.