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CAPITOLO QUINTO
§ I.
Mentre l’Ammiraglio credeva i ribelli partiti per la Spagna, essi avevano determinato di non volersi più imbarcare. La vita che menavano negli stati di Xaragua li ratteneva colle sue attrattive. Sotto pretesto che le navi non erano giunte nel termine prefisso di cinquanta giorni, e ch’erano male equipaggiate, i faziosi ricusarono di salirvi. Fatto sta che le caravelle non arrivarono che al principio d’aprile a Xaragua: ma esse avevano patito tempeste e tocchi sì fatti guasti, che bisogno tempo per ristorarli. Una lettera dell’Ammiraglio, spiegando ai ribelli questo ritardo per causa di forza maggiore, non fu che un nuovo argomento di oltraggi e di beffe. Riconoscendo Carvajal, che tornerebbe inutile discutere con que’ sordi volontari, non insistè che fossero eseguiti i fatti accordi: tennesi pago di far provare il loro rifiuto dal notaro Francesco di Carai, e di compiangere Roldano che avesse così poca autorità da non potersi far obbedire da quegl’insubordinati; indi si accomiatò. Roldano volle cortesemente accompagnarlo: montarono a cavallo: quando furono addentro nelle foreste, il giudice cospiratore, che cavalcava silenzioso e rifletteva sulla difficoltà di governar genti che non si potevano dirigere, gli dichiarò improvvisamente che