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capitolo settimo 77


Questa notizia, prontamente sparsa, diffuse spavento ne’ ribelli.

Verso le dieci, caduto il vento di terra, le caravelle entrarono nel porto. Il commendatore potè vedere a bella prima due patiboli dai quali pendevano due corpi. Non occorreva più in là per giustificare a’ suoi occhi le accuse di crudeltà fatte all’Ammiraglio. La maggior parte degli impiegati andarono subito sulla caravella a presentare i loro omaggi all’inviato de’ Monarchi. ll commendatore decise che non scenderebbe a terra quel giorno.

L’indomani, accompagnato dal suo stato maggiore, trasse direttamente alla chiesa, ove si trovavano già don Diego Colombo, e Rodrigo Perez, ristabilito nel suo uffizio di luogotenente, del giudice dopo defezione di Pedro Riquelme. All’uscire dalla messa, sulla porta stessa della chiesa, Francesco Bobadilla fece, alla presenza di don Diego Colombo e di tutti gli astanti, dar lettura, per mezzo del notaro Gomez di Ribera, del rescritto reale; indi in virtù dei poteri che aveva fatto conoscere, intimò a Diego Colombo e al luogotenente del giudice Rodrigo Perez di dargli nelle mani i prigionieri chiusi nella fortezza, fra gli altri Fernando di Guevarra, Pedro Riquelme e tre altri che si dicevano condannati a morte.

Diego Colombo rispose che il Vice-re delle Indie aveva prerogative e titoli superiori a questa commissione, come lo proverebbe in tempo e luogo; che in assenza di lui non poteva secondare quelle dimande: e chiese al commendatore copia de’ suoi titoli per dirigerla all’Ammiraglio, da cui dipendeva ogni cosa nell’isola. Bobadilla replicò a don Diego, che, poich’egli non aveva alcuna potestà di fare, era inutile dargli la copia dimandata; ma che in breve farebbe valere altra autorità, diversa da quella di capo della giustizia, perché aveva il diritto di comandare a tutti, ed allo stesso Ammiraglio.

Il seguente mattino, al finir della messa, Francesco Bobadilla si fermò di nuovo sulla soglia della chiesa: fece fare dal notaro Gomez di Ribera, lettura dell’ordinanza reale del 21 maggio 1499, la quale conferivagli il governo e la giudicatura delle isole e della terraferma delle Indie, e prescriveva ad ogni suddito di