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142 libro primo


Conséguita da essi ch’ell’era di un’alta nobiltà, e di gran bellezza. ll suo avere, disuguale al suo grado, le assicurava, nondimeno, una esistenza indipendente. Ma avendo alcuni fratelli, è probabile, che, secondo l’uso del tempo e del paese, non abbia ricevuto in dote che la sua legittima. ll matrimonio di Beatrice Enriquez avvenne a Cordova verso il cadere del novembre 1486: diventò madre di Fernando Colombo il 29 seguente agosto.

Si direbbe che questa unione era provvidenzialmente preparata per fissar Colombo in Ispagna, attaccandolo, mercè i legami della famiglia, a quella terra eroica diventata sua patria adottiva. Chi si fa a considerare seriamente in quali circostanze venne stretto questo matrimonio, vi scopre un carattere strano, eccezionale come il destino di Colombo; vi si manifestano associati l’inaspettato, la grandezza ed il patimento.

Quest’affezione fu potente e generosa dal lato di Cristoforo; commovente e poetica dal lato di Beatrice.

Nonostante la nobile origine, la gioventù, la sorprendente bellezza, ella sposava un uomo allora senza nome, di cui non si conosceva la famiglia, senza cognizione della lingua spagnola, senza gioventù, perocchè aveva quarantanove anni, senza verginità di cuore, perch’era vedovo con un figlio, senza beni di fortuna, perchè non possedeva nè terre, nè rendite, niente al mondo. Sicuramente il suo contegno, la nobiltà de’ suoi modi e il suo conversare mostravano la sua superiorità; ma vestiva umilmente e poveramente. l suoi capelli incanutiti e le rughe della fronte non offrivano per lui speranza di un lungo avvenire: non possedeva altro che un progetto tre volte stato rigettato ne’ consigli de’ Governi. Certamente le famiglie Arana ed Enriquez si saranno opposte a questa unione che le offendeva nel loro legittimo orgoglio, nei loro interessi, nei loro pregiudizi, e perfino nella loro ragione. È certo che avranno dissuasa Beatrice, che le avranno dipinto Colombo come un audace cianciatore, 0d un visionario.

D’altra parte, perchè un’intelligenza così ferma come quella di Colombo dovesse cedere a’ movimenti del cuore, la bellezza di dona Beatrice doveva esser tale, da non poterlesi resistere,