Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/29

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introduzione 21

sciuta sì magnificamente la grandezza della Spagna, e che, in ricompensa era stato ucciso a poco a poco dalla sua malafede, dalle sue mortali lentezze freddamente calcolate, e dalla feroce cortesia de’ suoi rifiuti. Egli comandò si facessero al Defunto esequie conformi al suo grado di grande ammiraglio. Il suo feretro fu cavato dal convento di san Francesco, e trasportato nella cattedrale di Siviglia, ove a spese del monarca celebrossi un solenne funerale; dopodichè il corpo fu posto nelle tombe del convento di Las Cuevas, nella cappella del Cristo di recente edificata: sul marmo funebre fu scolpita la leggenda (in due versi) del suo stemma; e questo fu tutto.

Colombo, venuto provvidenzialmente dall’Italia in Ispagna, vi era considerato come straniero, non ostante i suoi diplomi di cittadinanza: morendo, non vi aveva lasciato nè parenti nè amici potenti che pigliassero a sostener la causa della sua gloria e della sua discendenza. Da ben nove anni, la via audacemente aperta dal suo genio, attraverso il mare tenebroso sin allora temuto e creduto insuperabile, era solcata da valenti e felici avventurieri: molte scoperte erano succedute alle sue, e facevano dimenticare le aspre fatiche dello scoprimento, più splendido per prodigi che largitor di ricchezze. Nuovi astri si levavano sull’orizzonte della fama. Le scoperte de’ Portoghesi in Oriente, e la navigazione de’ Castigliani nelle Indie Occidentali mettevano in luce nomi ignorati. Da che Vasco de Gama aveva passato il Capo delle Tempeste, scoperto Mozambico, Melinda, Guzarate, stabilito banchi a Cochin ed a Cananor, sotto bandiera castigliana, Vincenzo Yanez Pinzon aveva valicata la linea equinoziale. Mentre la sommessione di Madagascar, di Zocotora, la scoperta di Sumatra, di Malaca, il conquisto di Goa spandevano da lungi la gloria delle armi portoghesi, un nuovo ardore destosi in tutti i porti della Spagna, recava ad effetto sperimenti di colonizzazione sul nuovo Continente, nel golfo di Uraba, a Darien, a Porto Bello: Giovanni Ponce de Leon, scopriva la Florida, indi a poco il generoso Vasco Nunez de Balboa veleggiava per primo il mare del Sud. In mezzo a questi trionfi e a queste speranze, nessuno pensava a Colombo.