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capitolo settimo 397

don Diego Colombo sbarcò recando seco saggi d’oro, ed oggetti sconosciuti; e non gli riuscì difficile confermar la Regina nella sua benevolenza per l’ammiraglio. Nondimeno, si era cotanto e sì forte gridato contra il vice-re delle Indie, che Isabella volle prudentemente informarsi della ragione di tale odio. Invece di un giudice relatore, ella ebbe la cura di eleggere, per averne una relazione sulle fatte accuse, un uomo della sua casa, Juan Aguado, intendente della cappella reale, ch’era andato ad Hispaniola, e doveva essere riconoscente a Colombo, dappoichè questo lo aveva raccomandato alla Regina al suo ritorno in Castiglia. Isabella aveva motivo di pensare che una tale scelta riuscirebbe meno di ogni altra sgradevole al vice-re delle Indie: scrisse per conseguenza il 12 aprile all’ordinatore della marina per prevenirlo della nomina di Aguado, il quale prenderebbe il comando delle quattro caravelle destinate per l’Hispaniola. Siccome le navi condotte da Torres contenevano un gran numero di prigionieri indiani, ribelli presi colle armi alla mano, don Juan di Fonseca ricevette ordine di farli vendere in Andalusia, ove se ne trarrebbe miglior partito che nelle altre provincie della Castiglia: contemporaneamente gli era prescritto di mandare alla corte Bernal Diaz de Pise, autore delle prime sollevazioni d’Hispaniola.

Nondimeno, a malgrado dell’Ordinanza che determinava la vendita de’ prigionieri, secondo l’uso allora praticato cogl’infedeli e cogl’idolatri, sorse uno scrupolo in cuore ad Isabella. Avendo l’impresa della scoperta a primo oggetto la conversione delle nazioni che ignoravano il Cristo, la Regina dimandò a sè medesima se non doveva trattare que’ popoli come futuri figli della Chiesa, e se non era contrario al Vangelo renderli schiavi? Perciò l’ordinatore della marina, che la protezione del re Ferdinando aveva provveduto dell’episcopato di Badajoz, ma che, senza darsi alcun pensiero delle sue pecore, continuava a disimpegnare civili magistrature, ricevette l’ordine di sospendere la vendita degli Indiani finchè i teologi non avessero sciolta la quistione. Isabella comandò di ricondurre, intanto, que’ prigionieri ad Hispaniola, ove sarebbero tutti rimessi in libertà, eccettuati nove che l’ammiraglio destinava a servir