Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/422

Da Wikisource.
414 libro secondo

CAPITOLO NONO.

Cristoforo Colombo, disgustato del mondo, veste pubblicamente l’abito de’ Francescani. — invitato dai Re va alla Corte. — Al suo aspetto la Regina dimentica tutte le accuse a lui fatte. — Partenza dell’infante dona Juana per le Fiandre. — ll lapidario di Burgos. — Arrivo in Ispagna della principessa Margherita. — Suo matrimonio coll’infante don Juan. — Morte del giovane Principe. — Dolore della Regina Isabella. — Partiti presi in favore della Colonia. — Discredito delle Indie nell’opinion pubblica. — Necessità di pigliare i coloni nelle prigioni e nelle galere. — Cristoforo Colombo rifiuta un principato di milledugentocinquanta leghe quadrate con titolo di Duca. — Fonda un maggiorasco. — Oltraggi fattigli da’ suoi nemici nel momento del suo imbarco per la sua terza spedizione.


§ I.


Entrando nella baia di Cadice, Colombo vide tre navi con bandiera di partenza: erano cariche di viveri e di munizioni da guerra, pronte a salpare per Hispaniola sotto il comando del suo antico piloto, Pier Alonzo Nino, il quale consegnò incontanente all’ammiraglio i dispacci a lui diretti. Dopo che li ebbe letti, Colombo credette di dover modificare alquanto le istruzioni lasciate a suo fratello don Bartolomeo.

La flottiglia mise alla vela, e l’ammiraglio si occupò della sorte dei malati, e dei poveri che riconduceva. Le cure paterne, con cui non aveva cessato di trattarli durante il tragitto, avevano, aperto gli occhi di que’ poveretti: si erano imbarcati preoccupati contro di lui; arrivavano, non meno penetrati di riconoscenza per la sua bontà, di quello che ìndegnati delle offese fatte dal commissario Aguado al vice-re delle Indie.

Colombo non partì immediatamente per la Corte, come fu detto da Herrera. Avendo l’ammiraglio informato i Re del suo arrivo, dovette aspettare i lor ordini. Solo un mese dopo gli scrissero da Almazan, con messaggio del 12 luglio 1496.

Aguado aveva avuto tutto l’agio di comunicare all’Ordina tore generale della marina l’enorme processo da lui portato