Pagina:Cronica de matematici.djvu/148

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ma, non hebbe altro Maestro, che se medesimo. Scrisse molti trattatelli curiosissimi, che gli recarono molta lode. Scrisse dunque un’opuscolo del Ponte, che Cesare fece sul Reno, & un’altro dell’Arca di Noè, nel quale mostrò la forma dell’edificio, divise le celle, e gl’animali, e preparò i luoghi per gli cibi, e per gl’huomini, che v’entrorono. Scrisse contro Orontio, di cui fù grande, e perpetuo impugnatore ne i libri della quadratura del Circolo. Dichiarò un’ luogo Geometrico di Quintiliano appartenente alla capacità delle figure isoperimetre. Affaticossi per trovare la duplatione del cubo per via degl’elementi d’Euclide, e trovò una certa approssimatione, & ivi redarguì una falsità dello Stifelio intorno al detto Problema. Scrisse un trattatello della Misura dell’acqua, che scorre, appartenente alla divisione dell’acque de publici aquedotti. Fece un discorsetto intorno à una Machina d’Agricoltura di Columella, chiamata Cicogna. Scrisse della stadiera, mostrando come con picciolo instrumento possono pesarsi gravissimi pesi. Scrisse della ragione de Marchi delle bilancie, & un trattatello del prezzo delle perle. Fece un libro della divisione dell’Isole, che si fanno ne i fiumi, e redarguì la Tiberiade di Bartolo; Tutte le dette fati-


che