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Pagina:Cucina teorico-pratica.djvu/286

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§. III.

Cena all’improvviso.


L’è questa una cena, che da dovvero recherà sorpresa a coloro che vorrai servirla; poicchè deve aver luogo improvvisamente, nella sala medesima, ove tutti i circostanti si troveranno, o a danzare, o a giuocare, o a discorrere ec.

Dar volendo doppio divertimento ai tuoi amici, anticipatamente preparerai in un’altra stanza un Bouffet, nel modo seguente.

Prenderai quattro, o più tavole tutte simili, che unite insieme ne formino una sola, con certa proporzione da essere sufficiente pel numero delle persone che vorrai servire.

Baderai, che ciascuna di dette tavole passi facilmente per le porte delle stanze che dovranno transitare.

Su ciascuna di esse adatterai li corrispondenti mensali, e tutti simili, badando ancora, che le loro cadute sieno uguali, onde riunendole insieme ne formino una sola, e che al momento possano dissunirsi, per riunirle di belnuovo; su di esse dunque riunite in un sol Bouffet situerai con simetria i piatti di cucina, ed i diversi piattini di frutti, follate, composte, pastine, butirro, bottiglie col vino di pasto, e quelle col vino estero, e loro corrispondenti bicchieri, le saliere, il pane, i tondi, li tovaglioli, le posate, i lumi, insomma quanto vi possa occorrere per una cena; avverti alle connessure delle tavole, onde ben situare i piatti, affinchè separandole, nel trasportarle nulla succede di sconcio.

Quando sarà il momento di servire la cena,