Pagina:Cucina teorico-pratica.djvu/61

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Timpano di maccheroni alla Siciliana con la corteccia di milinsane.


Prendi quindici in sedici grosse milinsane, le scorzerai, le fetterai, e le porrai in sale con un peso al disopra per farne scaturire quasi tutto l’amaro; quindi le premerai, facendone sgocciolare tutto l’umido, e le friggerai di biondo colore; di poi invernicerai di strutto la medesima casseruola che ti servì pel timpano precedente (onde trovarmi sempre conseguente pel quantitativo di 12 coperti) ci farai una cassa di carta, facendola bene attaccare alla casseruola, e dopo invernicerai ancora la cassa di carta; poscia ci farai una impellicciata, ovvero ingranita di pan gratto, e finalmente ci adatterai le fette di milinsane già fritte badando che ogni orlo di fetta vadi su dell’altro e che questi estremi sieno bene attaccati, in modo di non vedersi la carta. Fatta questa cassa di milinsane in luogo della pasta, farai il rimanente de’ maccheroni, e raguncino, ed in ultimo il coverchio di milinsane, l’altro pan gratto, e la carta al disopra; e cosi lo farai stagionare al foco.

Timpano di maccheroni senza pasta.


Invernicerai bene la medesima casseruola di strutto, ed in luogo della pasta la impelliccerai, ovvero, l’ingranirai di pan gratto; farai li maccheroni ben conditi come sopra anche pel peso (badando che i maccheroni debbono essere molto tiepidi in caso diverso la sugna attorno la casseruola col pan gratto si liquefacerebbe e tutto il pane grattugiato anderebbe giù nel fondo) e ce ne porrai una mettà, aggiustandoli col cocchiaro-