Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. II, 1924 – BEIC 1793959.djvu/218

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— Duolmene. Quel monte è degno che l’osservi non solo il poeta ed il pittore, ma anche il filosofo che ricerca le origini occulte delle cose. Or sappi che, dal lato appunto in cui sovrasta a Catania, i tempi hanno aperto il suo fianco, e l’occhio del passaggiero osserva ottanta strati, accatastati l’un sopra l’altro, di quel vetro liquido che il monte erutta a torrenti ne’ momenti del suo furore, e che, esposto all’aria, si rapprende e s’indura (jual sasso, né si ricopre di nuova terra atta a produrre erbe se non dopo il corso di molti secoli. Or ivi si vede essere, tra uno strato e l’altro di quel sasso, un terzo strato di terra simile a quella de’ nostri campi; prova evidente che il secondo sasso non è stato eruttato dal monte se non molti secoli dopo aver eruttato il primo. Accumula questi secoli, e vedi, per Giove, quanto tempo 1’ Etna ha dovuto esistere prima che quel menzognero di Esiodo ci narrasse la storia della guerra tra Giove ed i figli della terra ! Ed Esiodo non conta che quattro etá tra la sua e quella dcgl’iddii! Dicesi che il Vesuvio abbia arso anch’esso un tempo al pari dell’ Etna(0. Memoria di uomo non rammenta piú li suoi antichissimi incendi ; appena ne rimangono i segni : e noi intanto abbiamo tradizioni, se non piú lunghe, almeno eguali a quelle che voi incominciate da Inaco. Ti son noti quei monti che fanno ala al mare di Salerno e di Velia? Le cime son seminate di pesci e conchiglie cangiate in pietra. Le acque del mare si sono un giorno innalzate fino a quel livello, e han dovuto per necessitá ricoprire tutte le terre piú basse. Vi è stato un tempo in cui dell’Italia non doveana apparir altro che le cime di quei monti piú alti, i quali superavano la linea delle acque, come le isole del vostro Egeo; e quelle acque han dovuto abbandonar le terre molto tempo prima che scoppiasse nell’Etna e negli altri monti simili la forza del fuoco: talché tutte l’epoche, che dalle lave dell’Etna si posson raccogliere, debbono esser posteriori all’inondazione universale. (1 ) Strabonk.