Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/130

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nel nuovo sistema, tanto piú che oggi le spese comunali sono a carico degli abitanti. Sicché non esiste differenza reale se non nel modo di pagamento. Ma nell’antico sistema sembrava che le comuni non pagassero nulla a titolo d* istruzione pubblica; oggi quest’apparenza, cosí utile, cosí necessaria a conservare, è distrutta. Le comuni sono oggi piú sopraccariche che nel passato, perché i salari dei maestri sono stati fissati nelle comuni di terza classe a sei ducati al mese, e questi stipendi possono ragionevolmente esser ridotti alla metá. E non ci lusinghi d’aver per tal modo migliori maestri, poiché i migliori che esistono nel Regno si possono avere per trentasei ducati l’anno. Ecco dunque una doppia spesa di trentasei ducati l’anno perfettamente inutile e interamente perduta. Si risponderá che le comuni saranno indennizzate di questa spesa mediante le retribuzioni degli alunni. Ma io osservo eh’è impossibile che una comune di terza classe dia un numero sufficiente di alunni per far fronte: i. a un salario di settantadue ducati, sopra tutto deducendo i quattordici ducati per la franchigia concessa al sesto degli alunni a titolo di povertá; 2. all’aumento di venti ducati concesso al maestro a titolo d’incoraggiamento o di premio. Questi oggetti riuniti portan quindi una spesa di centoventi ducati. Bisognerebbe dunque che una comune di terza classe avesse almeno cento alunni. Ora una comune di terza classe può al piú, e come termine medio, esser calcolata a duemila o duemilacinquecento anime; ed è impossibile che su codesta popolazione si trovi un tal numero di alunni dell’etá di sette a nove anni.

Sicché le comuni non ricevono col decreto di Vostra Maestá alcun vantaggio, e dovranno nel futuro pagare almeno quanto pagavano pel passato. Ma non è ancor tutto. Si pretende che i maestri delle scuole normali ricevano un salario di dieci ducati al me 3 e, e per conseguenza la spesa da sopportare dalle comuni è portata al quadruplo di ciò che era precedentemente. Dieci ducati al mese ai maestri delle scuole normali, i quali nelle comuni di terza classe danno lezioni di leggere e scri-