Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/152

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vero; ma son due professori che insegnano a vicenda: allora vai lo stesso che farne due lezioni diverse. Piú strana poi è la riunione della storia naturale e della farmacia. Se noi non organizziamo tali scuole, l’Europa ci compatirá, credendo che ci manchino i fondi necessari; ma, se l’organizziamo secondo il progetto, l’Europa dirá che ignoriamo le scienze. 4. Si mette un professore di architettura e disegno. Ecco un’altra cattedra della natura istessa delle prime. Chiunque vuole studiare architettura, è necessitá che abbia studiato un anno di disegno. Il professore insegnerá nell’anno disegno o architettura? fará due lezioni? Ma le prime linee del disegno esigono pazienza, minutezza, ecc. ecc.: rassomiglia al leggere e scrivere delle scienze. L’architettura tien nelle arti del disegno il posto piú sublime. Avremo dunque un professore che insegni al tempo istesso la calligrafia ed il calcolo differenziale ed integrale. Nel piano della Commessione la lezione del disegno per uso delle arti era messa ne’ licei, ed allora avrebbe potuto stare una cattedra di architettura annessa alle scuole di medicina. Altra osservazione: a questo alunno architetto, oltre del disegno, occorre saper un po’ di matematica (dico poco, sebbene dovrei dir molto), un po’ di meccanica e specialmente di statica. Il povero abruzzese verrá in Napoli, le studierá, e poi tornerá a studiare architettura in Chieti! 5. Finalmente due cattedre legali in Altamura sono interamente inutili. Se il povero abruzzese deve venire a studiar la statica in Napoli, può bene l’altamurano andare a studiar legge in Bari: dico «l’altamurano», perché que’ due professori legali non altro che gli altamurani avranno per uditori: tutti gli altri anderanno certamente a Bari.