Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/218

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in Calabria, dove quasi quasi non vi c acqua neanche per bere. Quella pianura, ove altre volte grandeggiava Crotone, era passata in proverbio per la sua fertilitá. Ma allora i boschi eran sacri, ed una vegetazione abbondante ricopriva di alberi e di uomini quella superficie cretosa, che oggi, rimasta nuda, sviluppa, al contatto delle acque, un gas che la rende inabitabile. Tale è lo stato anche della Daunia. Sebbene l’aria non ne sia tanto micidiale, pure, nell’estate e nell’autunno, non è salubre. Che ci vorrebbe per migliorare tali regioni? Piantagioni. Bisogna piantare ove non vi è acqua, e bisogna piantare ove vi è acqua: piantare per diminuirla, piantare per contenerla, piantare per conservarla, piantare per dirigerla. Separare la cura delle bonifiche da quella delle piantagioni è lo stesso che non volere né piantagioni né bonifiche. lo aggiugnerò un’altra cura a tutte le anzidette, ed è quella delle miniere. Anche essa mi sembra inseparabile da quella delle acque e foreste. Non so come in Francia questi due oggetti sieno divisi. In Germania e nel Regno italico sono riuniti, e ciò è piú ragionevole. È tanto stretto il nesso tra il combustibile ed il minerale che io non so come si possano senza danno separare. Nel Regno di Napoli vi è una ragione particolare per la quale il ramo delle miniere debba dipendere dal ministero delle finanze. Noi non abbiamo miniere private, e per lungo tratto di tempo non ne avremo. Quelle che abbiamo e le poche che possiamo avere sono e saranno proprietá del governo: in conseguenza debbono essere amministrate da chi amministra tutte le altre rendite dello Stato. Vi è dippiu: riunendo le miniere ai boschi, si ha nel tempo stesso il modo di rendere fruttifero qualche bosco che per la sua situazione non può servire ad altro (per esempio i boschi della Valle di Roveto), e quello di applicare alle operazioni de’ boschi i prodotti di alcune miniere, che facilmente e con poca spesa si potrebbero mettere in attivitá. Tale sarebbe quella di zolfo a Manuppello in Apruzzo.